Contro il caro acqua, chiusa la raccolta firme: andranno a Schifani, “delusi per le poche adesioni”

 
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Gela. Si è conclusa la fase di raccolta firme, in tutta la provincia, contro il caro acqua. Federconsumatori Caltanissetta Aps, Forum siciliano per i beni comuni e il Movi, hanno messo insieme 3.840 firme certificate. Saranno inviate al presidente della Regione Schifani, per il ritorno alla gestione pubblica e il rispetto “della normativa nazionale”. C’è delusione per il numero comunque basso di firme, in un territorio che risente non solo del caro acqua ma anche di continui disservizi. Alla raccolta hanno partecipato i comitati di quartiere, il Wwf e Cittadinanza attiva. A Schifani si chiederà di “rendere esecutiva la sentenza del TAR di Palermo n. 00328/2020, l così come confermata anche dal CGA nel luglio 2021, che ha sancito che sono “illegittime le delibere di giunta regionale con le quali vengono
determinate le tariffazioni applicate da Siciliacque spa a livello regionale” e con le quali vengono soprattutto penalizzati i cittadini della province con meno e carenti risorse idriche e che si trovano costretti a pagare una tariffa di 0,6960 €/mc di acqua all’ingrosso a Siciliacque”, fanno sapere i promotori dell’iniziativa.

“Si è dovuta registrare, infatti, una non comune diffidenza dei cittadini, nei confronti dell’intera operazione di raccolta firme, sia sul fatto che la raccolta firme fosse solo il classico argomento “cavallo di Troia” per la “solita” promozione elettorale di chissà quale degli schieramenti politici della prima o seconda ora, sia sul fatto che potesse nascondere le velleità di candidatura di qualcuno dei riferimenti delle associazioni proponenti. A nulla sono valsi i comunicati stampa o la stessa conferenza stampa, nei quali si è specificato ed assicurato più volte che alcuna operazione elettorale voleva essere celata dietro le argomentazioni della petizione, ma la sola volontà era quella di portare la protesta delle comunità cittadine per il rispetto della normativa nazionale direttamente nelle mani del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani”, aggiungono i promotori. Viene precisato che “ci sarebbero quindi i presupposti per avviare un risarcimento in conguaglio per i maggiori costi sostenuti dagli utenti in bolletta”.

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