Gela. Da alcuni giorni c’è uno strano silenzio attorno alla mozione di sfiducia.
Le firme sono rimaste 11 e qualcuno rischia di fare enormi brutte figure. Ed alla vigilia della campagna elettorale regionale non sarà proprio il massimo. A rompere il muro di silenzio ci pensa il movimento 5 Stelle, che parla chiaramente di un sindaco che ha una maggioranza composta da ben 19 consiglieri comunali.
“Sappiano i cittadini che 19 consiglieri comunali, praticamente i due terzi dei loro rappresentanti in consiglio, sostengono Messinese; avallano le scelte politiche del sindaco; appoggiano la politica totalmente appiattita sulle scelte industriali del passato; che sostengono, non sfiduciando Messinese, che le compensazioni vengano spese da Eni per ristrutturare un bene, la casa albergo di Macchitella, che ad oggi è di proprietà di Eni e non della città e che, probabilmente, vedrà poi ospitare proprio la fondazione Mattei, mentre Gela non governerà queste scelte”.
Lo scontro sui rifiuti
“Non sfiduciando Messinese portano avanti la politica sui rifiuti di un’amministrazione che ha scelto di non fare la gara ma di prorogare il servizio; sono a favore di un’amministrazione che ha sperperato migliaia di euro con centinaia di missioni istituzionali senza determinare un solo beneficio per la città; sono la stampella di un sindaco che risponde solo “sì” a quei poteri che fino ad oggi hanno creato lo scempio della nostra comunità”.
L’attacco al centro destra
“Hanno fatto della sfiducia una bandiera fasulla nei primi due anni, per poi tornare sui propri passi quando si doveva realmente votare. Quelli che compongono il centro destra hanno dichiarato alla stampa di essere in trattativa con il sindaco per verificare il sostegno ad un programma con lui, quando da due anni parlano alla città di sfiducia. Il centro destra che nelle stanze si accorda con il sindaco e ai microfoni finge di essergli contro. E’ il momento di aprire il sipario e mostrare la scena impietosa di una politica attaccata in maniera imbarazzante alle poltrone”.