Gela. L’ex sindaco Greco e l’attuale primo cittadino Di Stefano sono stati pesantemente contestati dall’esponente di “PeR” e Sinistra italiana Paolo Cafà. Commentando la “mazzata” del saldo Tari, l’ex consigliere comunale e assessore ha parlato di “incapacità” palesi di chi ha amministrato la città, nel recente passato, e di chi continua a farlo. Greco però richiama i ruoli svolti in passato da Cafà, anzitutto su un piano amministrativo. “Posso capire la rabbia che ha in corpo per non essere riuscito a diventare consigliere comunale ma questo non può giustificare la virulenza di certi attacchi e l’utilizzo di alcune espressioni scomposte, volgari e offensive. È appena il caso di ricordargli – spiega l’ex primo cittadino – che il suo passato politico non si è svolto solo dai banchi dell’opposizione. Anzi, ha ricoperto ruoli importanti durante il periodo delle vacche grasse, quando a furia di sprecare ingenti risorse, si sono gettate le basi per il disastro economico che poi è sfociato nell’inevitabile dissesto finanziario del Comune”. Secondo Greco, in una fase così delicata per gli assetti del municipio e per il futuro della città, bisognerebbe evitare lo scontro a tutti i costi.
“Onestà intellettuale e maggiore sensibilità politica, imporrebbero analisi più serie e più rigorose. Certe uscite così sconsiderate abbassano il prestigio e la credibilità di chi vuole partecipare alla vita pubblica e di chi ha la pretesa di incidere sul futuro della città”, conclude.