Gela. Tutti, salvo uno, il capogruppo Vincenzo Cirignotta.
“Siamo ancora il primo partito in città”. Il Pd e il gruppo consiliare convergono sull’uscente Giuseppe Arancio che prova la seconda corsa all’Ars, dopo l’ufficializzazione della lista. Alla presentazione di questa mattina, c’erano i cinque consiglieri comunali dem Alessandra Ascia, Salvatore Gallo, Guido Siragusa, Carmelo Orlando e Romina Morselli, oltre al presidente Claudia Caizza. Mancava, appunto, il capogruppo Vincenzo Cirignotta, in viaggio per motivi di lavoro. E’ chiaro, però, che c’è distanza tra il capogruppo e i vertici locali del partito. Cirignotta è tra i grandi sponsor della candidatura, sotto le insegne crocettiane, del commercialista Ennio Di Pietro. “Non ci risulta – ha detto il consigliere comunale Salvatore Gallo – fino ad ora, ufficialmente, Cirignotta non ha mai espresso il suo appoggio a Di Pietro o ad altre candidature diverse da quella di Arancio”. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, da tempo vicinissimo proprio ad Arancio, ha ribadito la volontà del partito di non perdere terreno. “Con la candidatura di Giuseppe Arancio – ha spiegato – vogliamo dimostrare di essere ancora il primo partito in città”.
Il “peso” di Eni. Nel campo di centrosinistra, la competizione sarà comunque all’ultimo voto. Non solo Ennio Di Pietro, ma anche il capogruppo ex dem di Sicilia Futura Giuseppe Ventura deve ancora sciogliere le ultime riserve e, intanto, la sinistra fuori dal Pd si appresta ad individuare un proprio candidato, con l’incognita peraltro dell’avvocato Lucio Greco, dato vicino ad Alternativa Popolare di Angelino Alfano, quindi a questo giro nell’area di centrosinistra. “Apprezziamo politicamente la scelta del presidente Rosario Crocetta – ha proseguito Di Cristina – che ha dimostrato senso di appartenenza e di coalizione, lasciando spazio a Fabrizio Micari”. L’uscente Arancio, pronto ad una nuova campagna elettorale, non ha tralasciato le vicende di Eni. “Sappiamo che alla fine è stato firmato un accordo con Eni e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti – ha detto – l’ha voluto anche il presidente Rosario Crocetta”. Un’intesa, quella concretizzata con il protocollo d’intesa del novembre di quattro anni fa, che ha condotto alla fase di riconversione a green della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore e ad un lungo periodo di stati occupazionale. Su quel protocollo, la firma è stata apposta anche dall’allora amministrazione comunale, a guida Pd. “E’ un progetto di rinnovamento – ha ribadito il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia – e noi sappiamo che in passato questo partito, anche in città, ha commesso degli errori. Adesso, vogliamo ripartire”. In casa Pd, badano molto alle apparenze e, così, tutti uniti per Arancio. Tutti, o quasi.