Donna morì, operatori 118 davanti al gup: per l’accusa presunte omissioni

 
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Gela. Inizialmente, era stata richiesta l’archiviazione, direttamente dai pm della procura. Fu il gip del tribunale, accogliendo l’opposizione avanzata dal legale della sorella, a disporre ulteriori indagini sulla morte di una donna di nazionalità romena, che viveva e lavorava in città. Una vicenda che arriva adesso in udienza preliminare. Due operatori del 118 sono accusati di omicidio colposo e omissioni. Secondo le contestazioni, nonostante il malore accusato dalla donna, che si trovava in casa, non la trasportarono in ospedale, per gli accertamenti. In base all’ipotesi d’accusa, ci sarebbe stata un’errata valutazione da parte degli imputati, che hanno sempre respinto gli addebiti. L’udienza preliminare prenderà il via, vero e proprio, il prossimo febbraio, a causa di difetti di notifica. Gli operatori sanitari sono difesi dai legali Calogero Sferrazza e Rosy Musciarelli.

Stando ad una ricostruzione, pare che in quel periodo, ad inizio 2022, il nosocomio di Caposoprano fosse quasi del tutto saturo, per la seconda fase di contagio Covid. La sorella della donna deceduta, rappresentata dall’avvocato Angelo Cafa’, va verso la costituzione di parte civile. Segnalò l’accaduto, ritenendo potessero esserci delle anomalie. La paziente, poi deceduta, avrebbe firmato un modulo di consenso e secondo gli operatori furono rispettati i protocolli. Sarà il gup a decidere.

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