Gela. Alla “San Francesco” il primo giorno di scuola è stato rinviato per il sospetto che le aule siano state frequentate da extracomunitari.
Lezioni rinviate. Il suono della campanella, che decreterà l’inizio delle lezioni, sarà preceduto da un intervento di disinfestazione straordinaria ordinato dalla dirigente Giovanna Palazzolo investita dalle lamentele delle mamme degli alunni dell’istituto comprensivo statale dell’omonima piazza San Francesco. La levata di scudi dei genitori sarebbe legata ad un eccessiva preoccupazione che i loro figli potessero contrarre malattie proprio per la presenza di migranti.
La preside difende le mamme. La dirigente Palazzolo smorza i toni sulle facile accuse a sfondo razziale e preferisce parlare di lamentela sfociata nel mancato trasferimento della scuola nei nuovi locali dell’ormai ex plesso Pirandello, ancora privi di certificato di agibilità. “Ho chiesto alle mamme di fornirmi prove fotografiche o video – precisa Giovanna Palazzolo – Nella mia scuola non è entrato nessun extracomunitario. Ho inviato una comunicazione all’Asp e chiesto una disinfestazione urgente al Comune per salvaguardare la salute degli alunni. Non voglio che queste mamme vengano tacciate di razzismo. Mi sono accollato ogni responsabilità ordinando la disinfestazione dei locali. Ecco perché ho dovuto rimandare di due giorni l’inizio dell’anno scolastico”.
I locali dei frati Agostiniani. L’edificio che ospita la scuola “San Francesco” è di proprietà della Provincia dei Padri Agostiniani e concesso in affitto al Comune. Una sezione dello stabile è in uso alla Diocesi di Piazza Armerina che, con don Lino Di Dio, prende le distanze dal sospetto di accuse a sfondo razziale pur smentendo di avere ospitato extracomunitari.
La difesa di don Lino Di Dio. “Abbiamo in uso solo i locali del convento – precisa don Lino – Non abbiamo le chiavi della scuola. Mi ha chiamato la preside Palazzolo dicendo che alcune mamme avevano lamentato la presenza di persone di colore. Sono rimasto sbalordito – spiega – non capisco quale sarebbe il problema. Bisogna dare ospitalità all’insegna dell’integrazione di questi soggetti. Noi abbiamo accolto in convento solo due extracomunitari ma a marzo e a Natale dello scorso anno. Spero che questa polemica non sia solo una scusa per accelerare l’iter di trasferimento della scuola nei nuovi locali della Pirandello”.
Anche la dirigente della scuola “San Francesco” teme che i genitori si siano spinti oltre sperando magari di ottenere in tempo utile l’uso dei locali della “Luigi Pirandello”.
La “Pirandello” negata. “Mi chiedo perché prima hanno taciuto – conclude Giovanna Palazzolo – La loro lamentela è iniziata solo ieri, intorno alle tredici. Sono venuti a trovarmi. Hanno parlato di extracomunitari paventando preoccupazioni per la salute dei loro figli. Di sicuro ha influito il martellamento mediatico che comprende anche la vicenda dei vaccini obbligatori. Hanno paura di contrarre queste patologie. Non sono razziste ma attribuiscono certe malattie agli extracomunitari. Altra storia è invece il trasferimento alla Pirandello. Quei locali sono privi dei relativi collaudi. Io sono responsabile dei miei bambini. Il Comune non può permettersi di mandarmi in una scuola senza avere in tasca il collaudo dei vigili del fuoco”.