Gela. Diverse aree dei pozzi estrattivi di Enimed sono destinate alla dismissione e al completo decommissioning. I vertici della società del gruppo Eni, nell’ultimo periodo, hanno trasmesso agli uffici regionali documentazione tecnica e tutti i necessari allegati per le procedure di valutazione di incidenza ambientale. Enimed prevede, tra gli interventi, la dismissione degli asset e il ripristino allo stato originario dell’area pozzo denominata “Cammarata 2”. Inoltre, le attività di rimozione delle condotte sono nei progetti per le aree che vanno dal Pozzo 37 al cluster A e ancora per quelle che collegano le aree Pozzo Gela 071 e Gela 063 con il cluster A e inoltre il pozzo Gela 063 con l’area Scluster A2. Si tratta, in prevalenza, di pozzi, anche dismessi, concentrati lungo la Piana di Gela. Tutte le carte saranno al vaglio degli uffici regionali.
Più in generale, il settore estrattivo, per il greggio, tende ad una contrazione notevole. “Siamo ormai ad un livello da 7.000-7.500 barili al giorno per i siti siciliani, compreso quello gelese, a fronte di una media che si attestava sui 20.000 barili nel 2013 – spiega il segretario Uiltec Maurizio Castania – l’importanza dell’investimento “Argo-Cassiopea” è ancora maggiore perché da un punto di vista di conto economico potrà risanare le casse di Enimed”.