Gela. Gli equilibri finanziari dell’ente comunale, come ha più volte ricordato il sindaco Di Stefano, sono la chiave di volta per la programmazione amministrativa. Il bilancio stabilmente riequilibrato è necessario per dare una prospettiva che vada oltre il dissesto. In settimana, è giunta in municipio la novità del commissariamento da parte della Regione. Sarà un commissario ad acta a monitorare le procedure per il bilancio stabilmente riequilibrato. Dagli uffici regionali hanno fatto sapere che i tempi fissati per la definizione dello strumento finanziario non sono stati rispettati. La prossima settimana, il commissario dovrebbe arrivare in municipio, dove già lavorano da mesi i tre componenti della commissione straordinaria di liquidazione, che hanno accertato un debito da cinquantaquattro milioni di euro a fronte di circa 560 istanze dei creditori. La commissione ha proposto la procedura semplificate che permetterà una copertura fino al sessanta per cento, con un risparmio per il municipio. Il primo cittadino, in consiglio comunale, ha fatto intendere di essere rimasto sorpreso dalla decisione della Regione. “Un commissariamento con una procedura per il bilancio stabilmente riequilibrato, già in corso, è alquanto strano – spiega – sto facendo alcuni approfondimenti. Da quello che mi risulta, negli ultimi dieci anni c’era stato un solo altro caso di questo tipo ma per un ente comunale per il quale c’era stato lo scioglimento di tutti gli organismi. Cercherò di capire se magari all’assessorato regionale sia arrivata qualche informazione particolare. Meraviglia pure il fatto che non sia arrivato nessun preavviso”.
Di Stefano non è così convinto, anche se il commissario potrebbe favorire una velocizzazione delle procedure per il bilancio. Gli uffici comunali hanno concluso diversi riaccertamenti e sui debiti fuori bilancio si sono accese le polemiche, per l’assenza di un’elencazione precisa e di un ordine temporale da osservare. Prima che venisse formalizzata la nomina del commissario, era partita una prima attività volta proprio al bilancio stabilmente riequilibrato, che rimane comunque l’obiettivo essenziale per non patire ulteriori conseguenze amministrative.