Gela. L’accordo attuativo finalizzato ai lavori previsti per il porto rifugio è stato “apprezzato” dal governo regionale. Dovrebbe essere il passo necessario per arrivare all’appalto vero e proprio. Se c’è stata la mossa istituzionale, attesa ormai da tempo, manca invece quella sul progetto, da circa quaranta milioni di euro. L’Autorità portuale della Sicilia occidentale, che ha ormai la piena gestione dell’iter, aveva preannunciato la presentazione entro fine settembre. Ad oggi, non si sa molto del piano degli interventi destinati a superare l’insabbiamento e a ridare una strutturazione efficiente al sito locale, al palo da anni. La commissione consiliare mare, presieduta dall’esponente di Italia Viva Alberto Zappietro, sta seguendo le vicende che riguardano il porto rifugio. Il sindaco Di Stefano è in contatto con il presidente dell’Autorità Pasqualino Monti. La stessa commissione, la prossima settimana, dovrebbe nuovamente affrontare la questione. E’ probabile possa esserci un confronto diretto con l’assessore Giuseppe Fava, che ha la delega in materia. Ll’interesse della parte politica è di arrivare prima possibile alla svolta che tanti hanno annunciato ma che dovrà concretizzarsi in tempi stretti.
Le risorse necessarie per i lavori e per lo smaltimento delle sabbie (punto questo decisamente complesso per la sussistenza del Sito di interesse nazionale), sono ingenti. Le uniche già disponibili sono quelle delle compensazioni, sulla scia di un accordo tra le parti, compresa Eni, che venne stipulato anni addietro. Come ricordato dal sindaco, questi ultimi sono stanziamenti della città, in attesa che il progetto possa vedere la luce.