Gela. Sulla vicenda dell’aumento delle indennità per sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale, ieri si è espresso il parlamentare Ars Nuccio Di Paola. Ha parlato di “polemiche sterili” e per la prima volta, almeno nella diatriba locale, si è innestato il punto di vista dei grillini, pienamente nella maggioranza del sindaco Di Stefano. Tra gli attivisti locali, impegnato anche a Butera dove vive, c’è Fabio Garufo, già candidato alle amministrative nella lista M5s e da sempre presente nelle iniziative per il territorio. “Non ci sto a lasciare che le destre locali puntino il dito sul Movimento e sui progressisti. Sul caso indennità si sta sfiorando la tragedia. Mentre mettono alla gogna amministratori locali oberati dalle responsabilità, all’Ars si riportano le lancette del tempo nell’800, con l’elezione diretta delle Province che moltiplicheranno le poltrone, con stipendi che viaggiano, quelli sì, a circa il doppio dell’emolumento di un sindaco”.
L’esponente M5s sta partecipando alla fase costituente, insieme al gruppo territoriale, e dà una propria chiave di lettura all’esito del voto in Liguria. “In molti hanno marchiato Beppe Grillo con la lettera scarlatta di Draghi, come si poteva pretendere che lo storico elettorato del Movimento – conclude – uscisse di casa per andare a votare una candidatura di apparato come quella di Orlando, già ministro del lavoro di Draghi che mise i paletti al salario minimo prima di convertirsi sulla via di Elly Schlein?”.