Gela. Le luci non riescono ancora del tutto a coprire ombre che gravano sull’equilibrio del sistema giudiziario cittadino e non solo. La macchina interna al tribunale, infatti, risente di fattori da migliorare.
Questa, la sintesi del discorso pronunciato dal presidente dell’ordine degli avvocati Antonio Gagliano durante la cerimonia d’inaugurazione del nuovo anno giudiziario tenutasi in corte d’appello a Caltanissetta.
Troppo scarse le risorse a disposizione dei giudici di pace che, in questo modo, non riescono a garantire tempi celeri; un ufficio notifiche ed esecuzioni dotato di un numero insufficiente di operatori che, per questa ragione, incide sull’intera durata di un singolo procedimento; l’eccessivo ricorso ai giudici onorari incaricati di svolgere la maggior parte dell’attività, anche d’aula, sostituendo quelli togati.
Nonostante i problemi, Antonio Gagliano ha comunque sottolineato la presenza di evidenti sviluppi.
“Siamo al passo, anzi forse qualche passo avanti – ha detto il presidente dell’ordine – per quanto attiene l’importante innovazione rappresentata dal processo civile telematico, che stiamo già concretamente sperimentando. Anche nel settore penale abbiamo in corso un esperimento pilota, in alcuni importanti processi, che mira alla digitalizzazione integrale sia dei fascicoli delle indagini preliminari che delle stesse attività dibattimentali, comprese le produzioni delle parti processuali”.
Gagliano, comunque, non ha trascurato l’importanza della piena tutela dei diritti dell’imputato: tanto da criticare senza mezzi termini qualsiasi velleità legata all’abolizione del giudizio d’appello.
“Può un paese civile, quale senz’altro l’Italia vuole essere – ha chiesto Gagliano – concedersi il lusso di privare i suoi cittadini della possibilità di richiedere rimedio, di protestare l’eventuale errore di merito, di opporsi efficacemente sul piano processuale all’errore di un primo giudizio?”.