Sfiducia tira…e molla, i dem avvisano tutti: Di Cristina, “troppe settimane a discutere ci sono priorità fondamentali per la città”

 
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Gela. “Non si possono accettare intere settimane tutte

condizionate dal sì o dal no alla mozione di sfiducia. Ci sono temi essenziali per la città, a partire dal prossimo futuro di Eni e dallo sviluppo di questo territorio”.

Il Pd non firma. Il tira e molla sul documento unitario da far arrivare in aula, di modo da incardinare la discussione politica sulla sfiducia al sindaco Domenico Messinese e alla sua giunta, inizia a spazientire i dem locali. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina prende nuovamente le distanze da quanto sta accadendo. Con il passo indietro, solo parziale, del consigliere di Sicilia Futura Sandra Bennici, le potenziali firme scendono a undici, soglia insufficiente per portare la discussione sulla sfiducia in aula. Se non si trovasse il dodicesimo, Bennici sarebbe pronta ad apporre nuovamente la propria firma. “I consiglieri comunali del Pd – dice Di Cristina – fin dal primo momento, hanno espresso una posizione chiara. Non abbiamo intenzione di condividere un documento troppo approssimativo, strumentalizzato in vista della prossima scadenza elettorale delle regionali. Se arrivasse in aula, il Pd voterà compatto in base a quanto verrà deciso dal partito. Noi non siamo con questa giunta né abbiamo intenzione di condividere il percorso del duo Messinese-Siciliano”.

“Centrosinistra locale da rifondare”. La “tribolata” sfiducia, quindi, non sembra appassionare neanche il segretario cittadino dem che, invece, appare proiettato verso la ricostruzione del centrosinistra locale. “Non dimentichiamo un punto decisivo – conclude – il gruppo di centrosinistra ha perso le elezioni a causa di troppi personalismi e di fratture interne. Dobbiamo voltare pagina ed evitare scontri intestini. Se qualcuno, tra gli alleati, era intenzionato ad isolarci, ha fatto male i conti. L’area di centrosinistra va rifondata e il Pd deve essere un perno fondamentale”. Dai vertici del Pd locale, quindi, non si inneggia al de profundis del gruppone di centrosinistra, soprattutto dopo le fughe in avanti e gli attacchi arrivati da Sicilia Futura, ma i dem vogliono comunque continuare a contare, anche in termini di voti. Più che alla sfiducia immediata, il Pd locale mira ad un percorso più lungo di costruzione politica, con l’obiettivo di rientrare in municipio, tra tre anni, ma dalla porta principale.   

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