Gela. L’accelerata del ritmo burocratico dell’Unione dei Comuni dovrebbe scattare con il decreto che è stato ufficializzato e rilasciato dal dipartimento regionale delle autonomie locali. Stanzia poco più di 107 mila euro all’anno, fino al 2026, proprio per tutte le Unioni costituite sull’isola, finalizzate ai finanziamenti della nuova programmazione 2021-2027. Cifre che però iniziano a far riflettere la politica. Fino a qualche settimana fa, dopo un tavolo con i funzionari regionali, il sindaco Di Stefano aveva annunciato stanziamenti per 300 mila euro all’anno. Invece, il riparto è assai più ridotto. L’Unione dei Comuni che mette insieme Gela, Niscemi e Butera, ha assoluto bisogno di una struttura burocratica e di una governance che passi da tecnici ed esperti per i progetti. Quelle somme autorizzate dalla Regione non sembrano per nulla sufficienti. Si sta già aprendo una riflessione interna e la prossima settimana Di Stefano dovrebbe incontrare i sindaci di Butera e Niscemi, Conti e Zuccalà. La delega all’Unione dei Comuni è andata al neo assessore Peppe Di Cristina, che a sua volta sta vagliando il decreto e la situazione complessiva.
E’ in atto una procedura nazionale per la selezione di esperti esterni da destinare ai progetti. Potranno dare un supporto concreto, anche perché coperti con fondi diversi. Per il resto, pare complesso ipotizzare una struttura consolidata con somme come quelle autorizzate dal dipartimento palermitano. La corsa dell’Unione dei Comuni locale, tra le prime istituite sull’isola, è sicuramente in salita. Perdere il treno per finanziamenti che possano toccare quota ottanta milioni di euro aprirebbe un vuoto enorme per enti che non hanno, allo stato, troppe disponibilità finanziarie.