Gela. L’approvazione arrivata dai funzionari del Consiglio regionale
urbanistica chiude solo in parte l’infinito iter del piano regolatore generale.
Il prg approvato. Un primo passo è stato fatto, ma tanti altri, da quanto emerge, dovranno essere mossi. A Palermo, i tecnici hanno praticamente approvato in blocco cartografia e faldoni originari, deliberati sette anni, quando in Comune c’era un commissario regionale. Rimangono tante incognite. Già questa mattina, in municipio, c’è stato un primo incontro tra i componenti della commissione comunale urbanistica, l’assessore Francesco Salinitro e uno dei tecnici che si è occupato del piano regolatore generale. Tra i fardelli che peseranno su uno strumento urbanistico che lo stesso assessore Salinitro, in più occasioni, ha bollato come superato, c’è sicuramente il piano paesaggistico provinciale, approvato negli scorsi anni, che introduce diversi vincoli, soprattutto di inedificabilità, in aree che invece il prg individua come edificabili. Un contrasto netto che bisognerà certamente dipanare. Non a caso, lo stesso Salinitro, dopo la conclusione di un lungo lavoro, aveva inoltrato ai funzionari del Cru regionale una prima relazione tecnica, una sorta di summa delle integrazioni necessarie, davanti ad un quadro urbanistico della città profondamente mutato nel corso del tempo. Allo stesso modo, sarà necessario fare chiarezza su aree come Manfria e Roccazzelle, ma anche su quella che dovrebbe essere la zona fieristica. Il confronto è appena partito.