Gela. Tre simboli della legalità diventeranno cittadini onorari gelesi.
In tempi e modi diversi hanno testimoniato con il loro impegno civile come sia possibile combattere mafia e forme di illegalità. Ed il consiglio comunale non si è tirato indietro, approvando la proposta di amministrazione e commissione consiliare.
Mario Mettifogo, colonnello dei carabinieri. 53 anni, attuale comandante provinciale dei carabinieri ad Agrigento, ha vissuto la guerra di mafia di Gela. Dirigeva il nucleo operativo negli anni bui, dal 1989 al 1993.
Nino Miceli, 71 anni, aveva una concessionaria di auto in via Venezia sottoposta a pizzo e intimidazioni da Cosa nostra e Stidda. Denunciò i suoi estortori ma dovette pagare con il cambio di identità e il trasferimento la sua scelta.
L’imprenditore agrigentino Salvatore Moncada , 54 anni, vinse l’appalto per illuminare la Gela-Manfria. Gli chiesero il pizzo ma denunciò e fece arrestare i suoi estortori. Dopo 18 mesi rinunciò alla scorta.
“E’ un riconoscimento doveroso per chi ha concretamente combattuto diverse forme di illegalità”. Così la presidente del Consiglio Alessandra Ascia dopo l’approvazione, da parte dell’assise civica, della delibera che conferisce la cittadinanza onoraria al colonnello dei carabinieri Mario Mettifogo ed agli imprenditori Salvatore Moncada e Antonino Miceli. “La cittadinanza onoraria a tre cittadini “speciali” di Gela – aggiunge la Ascia – assume un alto valore morale e civile. Da “non gelesi” hanno aiutato la nostra città a ribellarsi, migliorarsi e crescere, sviluppando la cultura della legalità. Mi congratulo con il colonnello Mettifogo e gli imprenditori Moncada e Miceli. Sarà un onore conferire loro la cittadinanza onoraria”.
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