“In giunta chi non si è candidato, non lo trovo giusto”, Orlando: “Sono e rimango capogruppo”

 
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Orlando in consiglio comunale

Gela. Un confronto interno, per un chiarimento, potrebbe tenersi a breve. Tra le fila del Partito democratico, nessuno lo nega, qualche sfilacciamento si è visto in questi giorni, alimentato dalla nomina dei due assessori, Giuseppe Fava e Peppe Di Cristina. Il capogruppo consiliare Gaetano Orlando torna a ribadire il suo punto di vista, senza ritrattare nulla. “Non è una questione di astio verso qualcuno – dice – non sono assolutamente arrabbiato. Mi spiace perché, dopo almeno quarant’anni, il partito, per la scelta degli assessori, non ha seguito l’unico criterio da sempre attuato, quello dello scorrimento della lista. La soluzione mista non mi pare per nulla democratica. Non ho niente contro Fava, che si è candidato alle amministrative e ha ottenuto un ottimo risultato. Merita il posto di assessore. Però, l’altro esponente del partito in giunta non si è candidato ma è stato nominato. Non mi sembra giusto nei riguardi di chi si è speso personalmente per il Pd. Questo tipo di decisioni rischia di allontanare quelli che non si sentono valorizzati”. Orlando, inoltre, esclude altre ragioni alla base di una certa freddezza, politica e istituzionale, che in questa fase sta caratterizzando il suo approccio. Una coltre di gelo politico era montata anche quando si trattò di eleggere il presidente dell’assemblea cittadina, con la convergenza sulla grillina Paola Giudice.

“Il consigliere Lorena Alabiso, un’ottima professionista, non ha alcuna intenzione di ricoprire il ruolo di assessore – precisa Orlando – io recrimino non per l’assessorato al consigliere Alabiso, che fa bene il suo lavoro in aula. Non mi è piaciuto, lo ripeto, il metodo usato per individuare i due assessori. E’ vero, hanno votato favorevolmente sei esponenti a fronte di due contrari. Però, in questo modo non si dà spazio a chi ci ha sostenuto mettendoci la faccia. Assenze strategiche in aula? Non è vero. Martedì non ero presente per un impegno lavorativo, in ospedale”. Il capogruppo non pare avere alcuna intenzione di fare ribaltoni. “Continuo a lavorare per la città e per il partito – conclude – sono e rimango capogruppo del Pd. Un incontro per discutere? Io discuto sempre con tutti, senza problemi”. Gli alleati si aspettano che i dem supportino la causa del sindaco Di Stefano, a pieno regime, in consiglio e nell’amministrazione.

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