Gela. La mozione sulla possibile collocazione del crocifisso in aula consiliare, presentata dall’esponente FdI Sara Cavallo, ha generato una sorta di tendenza all’obiezione di coscienza, in diversi gruppi, sia di maggioranza sia di opposizione. L’iniziativa non ha trovato il voto favorevole. Le polemiche, anche in questo caso, non sono per nulla mancate. C’è chi non rinuncia al simbolo, pur in un’aula consiliare. “Il voto contrario lo ritengo un atto di forte incoerenza, soprattutto da parte di chi si schiera contro il crocifisso in consiglio comunale ma poi partecipa, anche istituzionalmente, alle cerimonie religiose e alle processioni – dice il dirigente della Dc Vincenzo Cascino – ricordo molto bene che il crocifisso era presente, prima della collocazione della grande opera pittorica in aula. E’ spesso collocato in uffici e non solo. Invito il presidente Giudice a provvedere, inserendolo all’assise civica. In caso contrario, ripresenteremo la mozione, come Dc”. Cascino, già consigliere comunale di lungo corso, ha condotto una campagna elettorale, a sostegno dell’ingegnere Cosentino, conclusasi con la sconfitta al ballottaggio ma con i cuffariani che schierano due consiglieri. Non mancano, inoltre, le interlocuzioni proprio con Cosentino, attualmente nel gruppo misto.
“La giunta Di Stefano? Mi sembra come le porte girevoli di un albergo. C’è chi entra e c’è chi esce ma senza un progetto condiviso – aggiunge – non vedo nessun “modello Gela”, a differenza di ciò che viene spesso dichiarato dall’onorevole Di Paola. Vorrei ricordargli che senza alcuni candidati esterni, la lista del Movimento cinquestelle avrebbe fatto fatica a superare la soglia di sbarramento. In città, Di Paola non ha un seguito elettorale forte. Di conseguenza, farebbe bene ad astenersi da certe affermazioni. Cos’è il “modello Gela”? In giunta ci sono i progressisti insieme all’Mpa e ad esponenti che si rivedono nel centrodestra. Spesso si fa il nome di potenziali assessori, a loro volta di estrazione centrodestra. Fino a quando potrà durare tutto questo?”. Per l’ennesima volta, i cuffariani criticano alla base l’esperienza politica maturata dall’agorà e che vede tra i vertici proprio il parlamentare M5s Di Paola, destinatario di strali siglati Dc.