Beni confiscati alle mafie, “attenzione massima”: Morgana, “immobile incendiato va ripristinato”

 
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L'immobile distrutto dalle fiamme

Gela. Un capitolo delicato che l’amministrazione comunale non intende affatto trascurare: quella dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose, trasferiti nel patrimonio dell’ente, è una voce della programmazione al vaglio degli uffici. “La nostra ferma volontà è di fare in modo che possano ritornare alla collettività, per finalità sociali. Stiamo lavorando in questa direzione”, dice l’assessore Simone Morgana, che ha, tra le altre, anche la delega al patrimonio. Negli anni, non è mai stato agevole arrivare ad una definizione precisa di tutte le procedure. L’ex assessore Antonio Pizzardi, durante l’esperienza amministrativa della giunta Greco, volle rimettere mano in modo completo al tema. Sono ancora piuttosto nitide le immagini dell’incendio che devastò l’immobile alle porte della città, lungo un tratto della Gela-Catania. L’ex villa Murana era destinata a diventare un centro di aggregazione per minori. Le fiamme, dolose, hanno bloccato tutto. “Dobbiamo ripristinarlo e vogliamo fermamente completare la procedura per l’affidamento e per fare in modo che venga destinato ad importanti scopi sociali – precisa Morgana – vaglieremo la strada migliore per un finanziamento che ci consenta di effettuare gli interventi. Come tutti i beni confiscati alle organizzazioni criminali, anche quell’immobile ha un valore importante. C’è la massima attenzione da parte nostra”.

Con il Comune in dissesto, lo stato finanziario dell’ente non permette di attivare fondi. Si dovrà andare verso finanziamenti che servano a coprire i costi dei lavori. Su tutti i beni confiscati, da destinare a finalità sociali, da tempo è alta l’attenzione della prefettura di Caltanissetta, che monitora costantemente tutti gli iter.

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