“Di Stefano si sposta a destra”, Vacca: “Di Paola complice, dem solo questione di famiglia”

 
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Vacca e Di Stefano

Gela. Tutti messi in discussione, ad iniziare dal sindaco Di Stefano. La dirigenza del Pci, ormai fuori dalla giunta, parla di “una grave mancanza di rispetto” dovuta al fatto che l’assessore in quota comunista non sia stato sostituito da un altro esponente del gruppo locale. L’ormai ex assessore Giuseppe Favitta, infatti, ha lasciato l’amministrazione per ragioni di lavoro. I comunisti, sulla scorta di “un accordo politico che sembrava solido” attendevano un riscontro favorevole da Di Stefano, che invece ha optato per due assessori del Pd. Il segretario Nuccio Vacca, che come riferito in questi giorni ha avuto interlocuzioni anche con la segreteria regionale, prende le distanze dal modus operandi del primo cittadino. “C’è un inquietante spostamento a destra” sottolinea. “Basta considerare l’errata nomina all’Oiv dell’avvocato Comandatore e l’intenzione di nominare assessori sia Sammito sia Scerra”, sottolinea l’esponente Pci. Senza il partito nel governo della città, si perde “una chiara connotazione di sinistra”. Secondo Vacca, non si può giustificare la decisione del sindaco solo sulla base della mancanza di una rappresentanza consiliare del Pci, “considerato che altri quattro assessori non ne hanno”. I comunisti hanno sostenuto il percorso politico, fin dalla fase dell’agorà. Il sindaco, per Vacca, “si sottrae alle proprie responsabilità e agli impegni assunti”.

Il dirigente Pci va dritto al punto, anche rispetto agli altri due gangli essenziali della maggioranza, i grillini e i dem. “Una mera manovra di potere”, è ciò che individua nella nomina degli assessori del Pd. L’onorevole Nuccio Di Paola, “garante del progetto Gela” è “complice” a causa di un suo “silenzio assordante” sulla vicenda della giunta. “Gli interessa solo il suo futuro politico”, sottolinea Vacca. Considera prova di “arroganza” da parte del Pd la nomina ad assessore dell’esponente della direzione nazionale Peppe Di Cristina. “Stride con i principi di meritocrazia e rispetto versi la comunità”. I dem, per Vacca, hanno come unico scopo quello di “occupare tutti i posti possibili”. La politica si trasforma “in una questione di famiglia, dove cugini, cognati e generi, occupano ruoli di responsabilità, perpetuando una cultura del nepotismo”, aggiunge. Vacca si rivolge ai dem e ai grillini al fine di “recidere la catena di opportunismo che svilisce la loro serietà e integrità”. “Un rinnovato impegno politico” per evitare che il futuro della città passi esclusivamente da “una ristretta cerchia di potere”. Quello dei comunisti è un messaggio alle forze progressiste che sa di distacco dal “modello Gela”, politicamente incarnato dall’amministrazione Di Stefano. A prevalere, per Vacca, deve essere “il bene per la comunità e non l’ombra dei favoritismi”.

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