Il duplice omicidio stradale di Via Venezia, Rinella rimane ai domiciliari: si è difeso davanti al gip

 
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Gela.  Sono stati confermati gli arresti domiciliari per il ventitreenne Salvatore Rinella.

 

Il giovane ha risposto al giudice. Il giovane è accusato di duplice omicidio stradale dopo aver causato la morte della trentacinquenne Nuccia Vullo e della figlia di appena sei anni Ludovica Caracappa. I pm della procura, per il tramite del sostituto procuratore Eugenia Belmonte, hanno chiesto proprio la conferma dei domiciliari. Rinella, difeso dall’avvocato Salvatore Incardona, si è presentato davanti al giudice delle indagini preliminari Lirio Conti per l’interrogatorio di garanzia. Lunedì sera, a bordo della sua Fiat Panda, ha travolto mamma e figlia lungo un tratto di Via Venezia. L’indagato, davanti al gip, ha confermato di non essersi accorto della presenza delle due vittime. Fortemente scosso dopo l’impatto avrebbe parcheggiato l’auto nella zona di Via Generale Cascino, contattando una parente per informarla di quanto era accaduto. Il giovane ha spiegato di essersi allontanato per paura di un’eventuale aggressione da parte dei presenti. Da quanto emerge, aveva appena concluso una serata con amici. “Non ho neanche bevuto una birra”, avrebbe detto al giudice. La difesa non si è opposta agli eventuali arresti domiciliari, anche se ha fatto comunque istanza per una possibile misura meno afflittiva. Il gip ha disposto i domiciliari. Rinella, oltre che di duplice omicidio stradale, deve rispondere anche di omissione di soccorso. Intanto, dopo la nomina di un perito che dovrà verificare la dinamica dei fatti di Lunedì sera, sia il difensore di Rinella sia i legali dei familiari delle vittime, gli avvocati Riccardo Balsamo, Sebastiano e Gionata Virga, hanno optato per la nomina di tecnici di parte. 

 

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