Giunta, D’Arma: “Pd preferisce i numeri, non ci interessano alleanze che vanno a destra”

 
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Il presidente Pci Salvatore D'Arma

Gela. Una posizione ufficiale, all’indomani della nomina in giunta dei due assessori dem, non l’hanno ancora formalizzata. I comunisti, di certo, si sono trovati fuori dal governo locale, dato che il loro assessore d’area Giuseppe Favitta, dimessosi, non è stato sostituito da un altro esponente del partito. Per ora, rimane fermo il “no comment” dei dirigenti comunisti. Il primo cittadino non vuole rompere i rapporti con alleati che lo hanno sostenuto già nella fase dell’agorà politica ma ha virato nettamente in direzione dell’opzione del Pd. I comunisti attendono riscontri pure dalla segreteria regionale, della quale fa parte Nuccio Vacca. “Non posso che ribadire il no comment del segretario Vacca. A breve comunicheremo la nostra posizione, con un documento”, precisa il presidente Salvatore D’Arma. Il dirigente locale non si tira indietro e non condivide per nulla la strategia messa in atto dai dem, formalmente alleati del Pci.

“Voglio cogliere l’occasione per esprimere contrarietà, a tre mesi da una verifica generale, rispetto all’azione del Pd, che ha fatto valere i numeri anziché la politica”, prosegue il presidente Pci. Non esclude infine che siano già in atto manovre tese alle prossime competizioni elettorali, a partire dalle regionali. “Autonomisti, civici e forse il gruppo di De Luca, hanno detto sì a Lagalla, sindaco di Palermo, per un’alleanza a destra. Per quanto ci riguarda, riteniamo di rafforzare la sinistra e particolarmente quelle forze con le quali abbiamo affinità, sia per la politica interna sia per quella internazionale”. Non è ancora una presa di distanze formalizzata ma i comunisti non sembrano più così entusiasti delle pieghe politiche che inizia ad assumere il progetto Di Stefano.

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