Gela. Ieri, la presentazione ufficiale. Il neo assessore dem Giuseppe Fava da subito si concentrerà sui temi prioritari di quella che è stata l’agenda amministrativa del suo predecessore, il commissario del partito Giuseppe Arancio. “Sicuramente, capitoli come il Piano spiagge, il porto o il rilancio del lungomare, per me sono essenziali – spiega l’esponente del Pd – mi dedicherò a pieno. Lo stesso vale per il ciclo delle acque reflue, decisivo per dare una prospettiva diversa al comparto agricolo del territorio”. Il suo avvento tra le fila del governo cittadino era atteso ormai da tempo: la staffetta con Arancio è stata quasi consequenziale. In questi mesi, si sono mossi all’unisono, proprio sui capitoli prioritari per la città e per il fronte mare. A Fava, il sindaco ha affidato un’altra delega tra le più delicate, quella all’ambiente, con annesso servizio rifiuti. “Voglio approfondire tutto – aggiunge – so che si tratta di una delega importante ma impegnativa. Il decoro della città va assicurato nel rispetto del contratto e dei doveri reciproci di tutte le parti”. L’assessore, durante il periodo da consigliere, ha focalizzato l’attenzione sui progetti per il decoro urbano finanziati con le compensazioni Eni: altro segmento amministrativo che va finalizzato.
In seno al Partito democratico, il “lancio” dello stesso Fava e dell’altro neo assessore Peppe Di Cristina non è stato per nulla indolore. Per giorni, sono montate critiche intestine e mosse volte a prevenire “nomi imposti”. A tenere banco, in primis, la corsa di Di Cristina verso l’assessorato. Alcuni esponenti del partito avrebbero preferito soluzioni diverse. Il capogruppo consiliare Gaetano Orlando e l’altra dem Lorena Alabiso, nel corso della riunione indetta prima del varo dei due assessori, hanno espresso un forte dissenso. “Io penso che il Pd debba sempre dimostrarsi un partito unito – conclude Fava – Orlando e Alabiso sono esponenti importanti del nostro gruppo. Il capogruppo è uno storico componente del partito cittadino. Sono convinto che ci siano le condizioni per andare avanti compatti. Sono diversità di vedute che si possono recuperare purché ci sia la volontà, da parte di tutti, di fare un bagno di umiltà”. Fava, a partire dai ranghi interni del suo partito, è stato tra i primi a schierarsi con la candidatura di Di Stefano, già dalla fase dell’agorà. Adesso, lo affincherà in giunta.