In raffineria non è buio pesto…dopo l’intesa le aziende dell’indotto assumono ex Eurotec e operai del bacino di disponibilità

 
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Gela. Il lavoro nell’indotto della fabbrica Eni c’è, seppur non per tutti.


Le assunzioni. Dopo la lunghissima stasi che ha praticamente decimato gli operai, fino a qualche anno fa in forza alle aziende che operavano per conto di Eni, i prossimi mesi saranno sicuramente meno neri. Dopo l’intesa pre ferragostana, successiva ai licenziamenti decisi dai vertici di Eurotec nell’ambito del piano di ristrutturazione aziendale, sono stati assunti i primi lavoratori. Nelle scorse ore, sono tornati tra gli impianti dello stabilimento, in fase di riconversione a green. Si tratta di operai sia ex Eurotec sia inseriti nel bacino di disponibilità. Peraltro, le aziende dell’indotto sono alla ricerca soprattutto di saldatori e argonisti, dato che quelli inseriti in lista di disponibilità sono già stati assorbiti. Solo una parte di loro ha preferito non rientrare in fabbrica, optando per altri tipi di ingaggio. I lavoratori stanno confluendo soprattutto tra le fila di Sicilsaldo, Ergo Meccanica e Cosmi Sud, le stesse aziende che avevano accettato l’invito arrivato dai sindacati e dai vertici di Confindustria Centro Sicilia. Sicuramente, un passo verso un periodo di lavoro che potrebbe essere decisamente lungo, almeno in questa fase del processo di riconversione della fabbrica di contrada Piana del Signore. Ovviamente, non è la manna dal cielo, anche perché non tutti gli ex operai dell’indotto Eni sono riusciti ad essere ricollocati e i contratti, in diversi casi, passano per le agenzie di lavoro interinale, ma è pur sempre un bagliore di luce in quello che appariva buio profondo.  

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