Gela. I finanziamenti sono arrivati e sono stati anche
incassati, mancano però i depuratori che avrebbero dovuto servire i complessi abitativi realizzati negli ultimi anni in diverse aree della città, sfruttando principalmente le coperture finanziarie destinate ai piani di edilizia economica e popolare.
I “misteri” dei Peep. Così, senza depuratori, centinaia di abitazioni sono state collegate a quello di Macchitella, ingolfandolo all’inverosimile. I depuratori fantasma sono una delle tante incongruenze dei piani di edilizia economica e popolare realizzati negli anni in città, che hanno del tutto modificato intere zone del perimetro urbano, spesso però senza alcun servizio e con prezzi d’acquisto certamente non “economici”. Milioni di euro pesano sulle casse del Comune per il pagamento di centinaia di espropri, senza che siano partite le azioni di rivalsa. Adesso, la questione viene rispolverata dai consiglieri comunali del Movimento cinque stelle che hanno presentato un’interrogazione ufficiale. “Chiediamo spiegazioni su quanto accaduto – dice il grillino Vincenzo Giudice – ogni piano di lottizzazione doveva comunque avere un depuratore, viste soprattutto le dimensioni di questi progetti. Da quanto ci risulta, i soldi per costruirli sono stati stanziati ma i depuratori non ci sono e nel 2006 arrivò anche una variante che permise l’allaccio delle nuove aree residenziali al depuratore di Macchitella, già sfruttato ben oltre la portata”. I consiglieri comunali del Movimento cinque stelle, con in testa Giudice, chiederanno al sindaco e ai suoi assessori di avere chiarimenti. “Sappiamo benissimo che le responsabilità vanno ricercate nelle passate gestioni amministrative a Palazzo di Città – conclude il consigliere comunale – ma è anche vero che questa giunta non ha fatto nulla per venire a capo dei tanti misteri burocratici che stanno dietro ai piani di edilizia economica e popolare. Bisognerebbe da subito chiedersi che fine abbiano fatto i soldi dei depuratori”.