“Vogliono sollevare un caso Mpa che non esiste”, Costa: “Con Di Stefano, arroganza centrodestra”

 
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Costa e l'altro ex assessore Mpa Liardi

Gela. La posizione politica dell’Mpa, negli ultimi tempi, è stata più volte oggetto di attenzioni bipartisan, sia tra le fila degli alleati di maggioranza sia tra quelle delle forze di opposizione. Gli autonomisti, a più riprese, hanno ribadito di rivedersi pienamente nel progetto del sindaco Di Stefano, anzitutto attraverso il loro assessore Valeria Caci. Ieri, il forzista Antonino Biundo, in una disamina più ampia, si è chiesto fino a quando potrà durare il doppio livello Mpa, in Regione con il governo di centrodestra del presidente Schifani e in città invece nella giunta progressista del sindaco Di Stefano. “Mi sembra che si voglia, per forza, sollevare un caso Mpa – dice l’ex assessore lombardiano Ugo Costa – il caso però non esiste. Per noi, è assolutamente consequenziale appoggiare il progetto del sindaco Di Stefano. La nostra scelta è stata precisa e ponderata. Lo ha detto il dirigente Dc Giannone, il centrodestra ha perso per una strategia tesa ad escludere. Proprio la Dc e Forza Italia hanno voluto imporre una certa linea. L’arroganza del centrodestra ha determinato la battuta d’arresto alle amministrative, con una larga sconfitta al ballottaggio. La posizione dell’Mpa non è anomala. Abbiamo dato seguito ad una decisione coerente. Nei territori si va avanti sulla base di progetti e della fiducia che si pone verso un programma. Non ci possono essere i diktat dall’alto”. Gli autonomisti non intendono accettare di buon grado un trattamento piuttosto critico, riservatogli dai gruppi di centrodestra, e una certa diffidenza che emana tra le fila di alcuni alleati. Di Stefano non ha mai messo in discussione l’intesa con l’Mpa, seppur il partito non sia riuscito ad entrare in consiglio comunale.

“Biundo fa bene a parlare di un’opposizione che non sia preconcetta, non avevo dubbi. Dobbiamo tutti sostenere la città, in una fase così difficile – conclude Costa – non è il momento di soffermarsi su questioni lontane come quelle della politica nazionale o regionale. I cittadini attendono risultati concreti e risposte vere per il territorio”. Il dirigente autonomista, durante l’esperienza Greco, ha retto il settore servizi sociali, portando avanti un programma che va concretizzato prima possibile. Oggi, fa intendere che i lombardiani non si sentono politicamente fuori luogo nella giunta Di Stefano.

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