Consortile fermo e rete fognaria a Manfria senza finanziamento, tavolo in Regione

 
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L'area dell'impianto consortile

Gela. Il ciclo della depurazione è un tassello che va incastrato al meglio e ci sono pezzi che ancora mancano nel sistema locale. Tra questi, il raddoppio dell’impianto consortile, nell’area di raffineria. I lavori partiti sono man mano andati verso il blocco quasi totale, principalmente per l’esigenza di un adeguamento dei prezzi. L’intervento è essenziale e va completato per tutelare al meglio gli equilibri ambientali, nel tempo compromessi. La prossima settimana, l’amministrazione comunale sarà in Regione per una verifica. “Vogliamo capire come si possa sbloccare questa stasi che ha fermato il cantiere – dice l’assessore Giuseppe Arancio – un ciclo completo della depurazione evita conseguenze e ricadute di tipo ambientale”. Si tenterà inoltre di avere risposte chiare sul finanziamento della rete fognaria di Manfria. È un altro progetto atteso da tempo mentre sono in corso i lavori per quella idrica.

“È paradossale che la Regione quasi preferisca pagare le multe per le infrazioni comunitarie piuttosto che trovare una linea di finanziamento adeguata al progetto per Manfria”, aggiunge Arancio. Qualche tempo fa, soprattutto rispetto al raddoppio del consortile, c’era stata una riunione negli uffici regionali, alla quale parteciparono gli assessori Franzone e Caci. Sia il raddoppio del depuratore consortile sia la rete fognaria di Manfria diventano irrinunciabili.

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