Gela. Fu uno dei primi potenziali investimenti di peso nel settore dell’agro-fotovoltaico, a livello locale. Il progetto “Ciliegino” della cooperativa Agroverde, all’epoca, si candidava ad essere uno dei più importanti in Europa, con una capacità di almeno 80Mw. Partirono i primi lavori di sbancamento delle aree comprese tra le contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio. Successivamente, più nulla. Tutto si arenò e quattro anni fa la Regione, attraverso un decreto dell’assessorato all’energia, dispose la decadenza dell’autorizzazione unica che era stata rilasciata.
Non venne accolta la richiesta di proroga per l’ultimazione dei lavori, ancora assai distanti da una vera ripartenza. La cooperativa, che aveva avanzato ricorso al Tar per ottenere l’annullamento di quel decreto, ha ufficialmente comunicato la “sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del ricorso”. Per il tramite del legale incaricato, ha quindi rinunciato al giudizio. Sull’investimento cadde il buio profondo, con conseguenze sugli espropri che intanto erano stati formalizzati. Nel tempo, ci furono tentativi di riprendere le redini dell’iniziativa ma fu tutto vano.