Gela. La maggioranza del sindaco Di Stefano, senza se ma con qualche ma, si pone sul lato opposto rispetto a quello del progetto di ampliamento della discarica Timpazzo. In aula consiliare, all’esordio della seduta monotematica, dem e civici hanno messo in chiaro le cose. Il futuro del territorio non può essere “la fabbrica dei rifiuti”. L’ampliamento, con due nuove vasche, può arrivare a due milioni di metri cubi. I dubbi, enormi, sono stati espressi dai democratici Orlando, Alabiso e Cuvato. Il presidente della commissione ambiente e sanità Cascio si è rivolta direttamente al manager di Impianti Srr, l’ingegnere Giovanna Picone, ponendo interrogativi. La società gestisce il sito di Timpazzo e la raccolta rifiuti. Il timore, politico e non, è quello della trasformazione del sito di conferimento in una “pattumiera” di tutta l’isola. Tutto questo, secondo i consiglieri, mentre la città già patisce le conseguenze dell’industrializzazione pesante. Mancano i dati concreti, hanno segnalato, e la città non riceve alcuna compensazione. La maggioranza mette in discussione diversi passaggi del piano regionale dei rifiuti, sostenuto dal governo Schifani. Il manager Picone ha condotto una sorta di cronistoria di Timpazzo. Il punto decisivo è stata l’emergenza rifiuti, l’ennesima, che ormai due anni fa aprì le porte della discarica locale ai rifiuti di altre aree isolane, anzitutto dal sistema di Lentini. Picone ha riferito di tariffe, che proprio per l’ingresso di conferimenti esterni, sono state ridotte al minimo per i Comuni dell’ambito. È stata Impianti Srr ad avanzare la proposta di un ampliamento sulla scorta di quanto accaduto durante l’emergenza. “Abbiamo chiesto una nuova vasca e non due – ha detto Picone – il piano rifiuti non è vincolante. Possono esserci esigenze differenti”. Il Tmb è un altro punto sensibile della piattaforma integrata e ancora una volta è tra i riferimenti nella prospettazione regionale. “Ci vorranno opere di compensazione – ha aggiunto il manager – per ora, siamo in una fase di screening”. Timpazzo sta inoltre producendo Css di qualità, abbattendo i conferimenti in discarica. La scorsa settimana c’è stato il via libera regionale al potenziamento Tmb e alla rimodulazione della vasca E, l’unica attualmente attiva.
Per Picone, è in atto “una precisa programmazione” che pone l’ambito su un livello avanzato rispetto ad altre aree dell’isola. Secondo il civico Sincero, “non bisogna essere per il no a prescindere ma l’ampliamento deve essere solo per i Comuni del territorio. Il tema deve rimanere oggetto di discussione anche nei Comuni del comprensorio”.
Se i dem sono netti nel no al progetto, i civici focalizzano l’attenzione sull’area locale che non deve diventare sito per i conferimenti “di tutta la Sicilia”. “La discarica di Gela non sarà mai quella regionale”, ha aggiunto Picone. Il parlamentare Ars Di Paola ha criticato la “programmazione nefasta” della Regione che colloca i quantitativi principali tra le aree della provincia di Caltanissetta ed Enna. “La Regione non ha mai riconosciuto mitigazioni al territorio – ha continuato – serve sinergia tra i Comuni del comprensorio. Bisogna fare la voce grossa. La Regione dovrebbe versare milioni e milioni di euro alla città e al territorio. Tutto questo non sta accadendo”. La linea del parlamentare M5s è chiara, “vogliamo gestire i nostri rifiuti ma nei casi di emergenza e di altri conferimenti la Regione deve dare alla nostra città”. Un “tavolo tecnico-politico sempre aperto con tutti i Comuni del territorio”, il sindaco di Butera Zuccala’ ha concluso il suo intervento rilanciando la proposta del civico Sincero. “I Comuni in tema di rifiuti non contano nulla, zero – ha sostenuto l’esponente del Pd Fava – è la Regione che impone ai territori. È giusto che Impianti Srr abbia sviluppato la programmazione per Timpazzo ma lo stesso dovrebbe farlo per il servizio in città che invece non è ad un livello adeguato”. Il primo cittadino di Mazzarino Faraci ha descritto come “folle” la gestione dei rifiuti strutturata dalla Regione. “Non si possono fare solo utili – ha sottolineato – mentre le tariffe per i cittadini aumentano. Ripartiamo gli utili ai Comuni e sarò il primo a trasferire quei fondi per ridurre le tariffe. Questo territorio non può essere capitale dei rifiuti. L’ampliamento deve andare di pari passo con una tecnologia virtuosa e non con un’idea vecchia di gestione dei rifiuti”. Il capogruppo M5s Castellana ha confermato l’approccio del gruppo “non siamo contro l’ampliamento ma serve concertazione e lavorare sullo stralcio del piano rifiuti, bisogna contemperare la gestione dei rifiuti con la tutela della salute dei cittadini”. Dai banche dell’opposizione, l’esponente FdI Cavallo ha indicato come una necessità l’ampliamento per evitare i costi maggiori qualora si dovessero trasferire i rifiuti in altre aree. “Siamo certi che saranno assicurate tutte le misure ambientali”, ha concluso. “Programmazione e durata” sono i principi cardine secondo il grillino Tomasi. Il cuffariano Irti si è invece rivolto a Di Paola. “Come mai si è accorto solo adesso della necessità di compensazioni per il territorio, dato che è al secondo mandato?”, è intervenuto. La querelle a distanza tra la Dc e il parlamentare Ars prosegue. L’indipendente Di Benedetto ha chiesto chiarimenti sulle eventuali mitigazioni destinate alla città. “Vigilare” è il tema posto dal civico Giudice. “Non siamo per un no a prescindere ma neanche per un sì a prescindere – ha riferito – dobbiamo essere sentinelle affinché la questione venga finalmente superata”. Per il parlamentare Ars Scuvera, “il piano rifiuti in Sicilia è enormemente in ritardo – ha detto – la Regione ora è concentrata su nuove modalità e l’impatto iniziale era inevitabile. In Sicilia, siamo sempre in emergenza. Vogliamo un sistema che trasferisce i rifiuti fuori dalla Sicilia con cifre folli? Le inadempienze dei territori ci sono ma il nostro è virtuoso. Ora c’è un piano regionale dei rifiuti e la gestione virtuosa si può avere. Le compensazioni vanno discusse con i sindaci”. Il senatore Damante è stata molto critica sulle scelte del governo regionale.