Gela. I consiglieri comunali del Movimento cinque stelle
sembrano intenzionati a chiedere ulteriori chiarimenti sulla vicenda del Piano d’azione per l’energia sostenibile, praticamente il vademecum che il Comune dovrebbe prendere come riferimento per lo sviluppo di soluzioni energetiche alternative a quelle tradizionali.
Il piano sotto verifica. Il Paes venne approvato dal consiglio comunale nell’ultimo scorcio dell’esperienza amministrativa dell’allora giunta Fasulo. A redigere l’elaborato fu un gruppo di professionisti, che si era aggiudicato l’appalto, composto dall’attuale vicesindaco Simone Siciliano, dall’ingegnere Isidoro Mazzara e dall’architetto Veronica Barone. “Che fine ha fatto il piano? – chiedono il capogruppo grillino Simone Morgana e l’altro consigliere Virginia Farruggia – in altri comuni, anche vicini al nostro, è già partita la fase di attuazione, con tanto di finanziamenti, il Paes approvato dal consiglio comunale, invece, non ha ancora ottenuto il via libera né dall’assessorato regionale dell’energia né dal Joint Research Center, che sono gli organismi verificatori. La valutazione è ancora in atto”. Per i grillini, però, il vero problema nell’intera vicenda è il ruolo del vicesindaco. “Abbiamo chiesto spiegazioni in aula – continuano – e sono arrivate indicazioni piuttosto scarne. Peraltro, da poco, sono stati sbloccati i primi ventimila euro per coprire il pagamento dovuto ai tre professionisti che hanno prodotto il Paes locale, compreso il vicesindaco Simone Siciliano. I soldi il Comune li ha sbloccati, ma i finanziamenti per il piano sono fermi perché l’elaborato è ancora sotto verifica. Ci sono troppi passaggi procedurali che non ci convincono. Probabilmente, chiederemo ancora che ci vengano fornite spiegazioni sull’intera vicenda. Come fa il vicesindaco, che ha redatto il piano, a coordinare, adesso, gli uffici tecnici che dovrebbero attuarlo?”. La questione non è risolta e il Paes attende ancora di vedere la luce.