Gela. La “verifica” di maggioranza prevista in settimana non sarà l’ultimo miglio amministrativo dell’assessore Giuseppe Arancio. L’ex parlamentare Ars, attuale assessore e commissario del Pd locale, ha già preannunciato l’intenzione di lasciare, per ragioni personali. Non sarà però un congedo immediato. “Non c’è una scadenza definita – spiega – quando il partito sarà pronto, non avrò difficoltà a lasciare spazio. Le mie condizioni e gli altri impegni professionali rendono gravoso sostenere l’impegno su più fronti. Stiamo comunque lavorando. Punti programmatici del Pd sono obiettivi di questa amministrazione. Mi riferisco al piano del demanio marittimo, al ciclo delle acque reflue così come ai progetti per il decoro delle aree urbane. Stiamo andando avanti e penso che non ci saranno ostacoli di nessun tipo. Stiamo attraversando una situazione finanziaria molto difficile, a causa del dissesto. Questa amministrazione ha però messo in campo eventi culturali e non dimentichiamo le manutenzioni che si fanno in giro per la città”. Il vertice convocato dal sindaco va in direzione di un confronto che per Arancio va sempre sostenuto. “Ci sono tanti punti del programma che vanno sostenuti – aggiunge – faremo una disamina della situazione. Una delle priorità rimane il bilancio stabilmente riequilibrato, essenziale per superare il dissesto”. I dem si sentono pienamente nel “modello Gela” che progressisti e civici disegnano intorno al sindaco Di Stefano. Il commissario del Pd pare lanciare una sorta di invito a tutti, probabilmente anche tra le fila del suo stesso partito.
“Questo è un modello che inevitabilmente non può fare a meno del sindaco, al centro del percorso – conclude – si fonda sulle idee e sul progetto, non sulle persone o sui nomi. L’interesse dei cittadini è avere servizi e vedere concretizzati importanti lavori. Se ci sarà coesione nell’alleanza e un rapporto diretto con la città, si potrà veramente fare la differenza rispetto al passato”. La ricetta dell’ex parlamentare Ars sembra piuttosto stringata e diretta, il supporto politico e amministrativo va dato alla prospettiva per la città e non alla corsa ai nomi, che potrebbe aprirsi a breve, pure nel Pd, qualora il sindaco Di Stefano decidesse di dare l’assenso ai primi cambi in giunta.