Stop ai lavori al porto rifugio, qualcosa non va: Carosia, “non abbiamo rilasciato l’ultima autorizzazione…aspettiamo chiarimenti sulle attività effettuate”

 
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Gela. Tutto fermo, fino a nuovo ordine.


Le verifiche sui lavori. La vicenda del porto rifugio, al di là degli aspetti strettamente politici concentrati oramai nel “duello” a distanza tra l’amministrazione comunale e i fedelissimi del presidente della Regione Rosario Crocetta, è decisamente molto complessa. Probabilmente, gran parte delle istituzioni coinvolte hanno peccato nel trascurare tutto ciò che ruota intorno all’arrivo della draga per i primi interventi, con in testa la gestione delle sabbie. “I lavori non sono stati sospesi – dice il comandante della capitaneria di porto Pietro Carosia – siamo praticamente all’ultima fase del primo intervento previsto. Abbiamo ritenuto, però, di non rilasciare la nuova autorizzazione chiesta dalla società che sta operando, se prima non arriveranno risposte ad alcuni quesiti che abbiamo posto, soprattutto rispetto alla vicenda delle sabbie”. L’inghippo iniziale è sempre quello, senza caratterizzazione non è possibile accertare il grado di pericolosità delle sabbie rimosse, peraltro da un Sito di interesse nazionale per il rischio industriale. “Quando avremo tutte le indicazioni richieste, che finora non sono arrivate – conclude Carosia – saremo in grado di rilasciare l’autorizzazione”. Fino ad allora, quindi, tutto rimane fermo. Dagli uffici della Regione, comunque, sembra trapelare ottimismo. La procedura sarebbe stata rispettata per intero. Intanto, è stato trasmesso al ministero il progetto per l’intervento sul braccio del porto rifugio, da anni ritenuto causa scatenante del costante insabbiamento.

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