Gela. Nel progetto Di Stefano, almeno inizialmente, hanno creduto poco. I dem, però, con il sì definitivo all’alleanza progressista hanno poi assicurato un peso elettorale importante per la vittoria finale. In consiglio hanno portato sei esponenti e in giunta c’è il commissario cittadino Giuseppe Arancio. In serata, proprio l’ex parlamentare Ars e la struttura commissariale hanno incontrato il resto del partito. Qualche incertezza iniziale c’è stata rispetto alla presenza della stampa, poi invitata a lasciare la sala dell’hotel “Sileno”, dove si è tenuta la riunione. Arancio, che ha già preannunciato l’intenzione di dimettersi dalla giunta per ragioni personali, ha sottolineato che il percorso avviato è per un partito “trasparente” e senza “dietrologie”. I democratici un riscontro se lo aspettano dal sindaco, in termini di rappresentanza in giunta. Sono pienamente impegnati su temi prioritari: dalla crisi idrica al ciclo dei reflui e fino allo sviluppo del piano del demanio marittimo e a tutto ciò che concerne il servizio rifiuti. Di nomi per il governo della città non si è ancora discusso anche se l’ipotesi del consigliere comunale Giuseppe Fava, come successore in giunta di Arancio, è una soluzione che non viene trascurata. Al dibattito interno hanno preso parte i consiglieri comunali e gli esponenti di un partito che sta man mano ricostruendo i ranghi, anche attraverso rappresentanti che nel recente passato avevano preso le distanze. Il corso in essere e l’esito elettorale pare abbiano rinvigorito un gruppo che cinque anni fa rimase decisamente sotto soglia e che alle regionali ha dovuto prendere atto del seggio non conquistato.
Tra i dem presenti all’incontro, il componente della direzione nazionale Peppe Di Cristina, già segretario cittadino e provinciale del partito. C’erano i democratici più longevi e quelli che si sono avvicinati nella fase recente. In termini di rappresentatività, sulla base dell’esito elettorale, qualche malumore comunque persiste. La presidenza dell’assise civica andata ai grillini, per alcuni è ancora una ferita politica aperta. Ci sono esponenti dem inoltre che non si rivedono in eventuali intese ampie, magari con l’ingresso in giunta di assessori dall’identikit di centrodestra. Il Pd si riconosce nel progetto del sindaco Di Stefano e nel “modello Gela”, che ha come pilastro il filone politico progressista-civico. Il dibattito interno rimane aperto mentre spetterà al sindaco dare risposte politiche.