Gela. Per i pm della procura, avrebbe coperto la breve
latitanza di un giovane, accusato di aver sparato ad un rivale tra le strade di Settefarine.
Le indagini dopo gli spari. Dopo la condanna in primo grado, il ventiseienne Salvatore Marino ha deciso di rivolgersi ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Enia, ha impugnato il verdetto di condanna ad un anno di reclusione, emesso dal giudice. In base alle accuse, Marino avrebbe dato ospitalità a Mirko Russello, nonostante fosse ricercato per duplice tentato omicidio. I poliziotti giunsero all’imputato e al latitante dopo una serie di appostamenti e intercettazioni. Alla fine, il giovane ricercato venne arrestato tra le palazzine popolari di contrada Marchitello. La difesa, già in primo grado, ha sempre escluso che Marino sapesse della latitanza del suo coetaneo. Dalle intercettazioni telefoniche non sarebbe emerso alcun ruolo dell’imputato. Per gli stessi fatti, è arrivata l’assoluzione di Emanuele Orlando, difeso dall’avvocato Fabrizio Ferrara. Sotto processo, invece, è ancora un altro imputato, si tratta di Liborio Scudera, rappresentato dal legale Riccardo Balsamo.