Gela. Il faccia a faccia, nella maggioranza del sindaco Terenziano Di Stefano (in questo inizio concentrata sulle emergenze più pressanti), in serata sarà rivolto al caso Timpazzo e al progetto di ampliamento, da tempo sui tavoli degli uffici regionali. L’obiettivo è mantenere una linea unitaria, sicuramente non favorevole ad interventi volti a rafforzare la portata della discarica per il conferimento di rifiuti da diverse zone dell’isola. In attesa di capire come si muoveranno il sindaco e i suoi, che hanno già anticipato il netto no all’ampliamento, c’è pure la questione politica che tiene banco. Non è da escludere che durante la riunione di oggi, il primo cittadino fissi una data per una verifica interna, annunciata da tempo. Ci sono alcune caselle negli equilibri di giunta che vanno definite. Almeno due posti potrebbero vedere nuovi innesti. I dem si preparano all’uscita dell’ex parlamentare Ars Giuseppe Arancio, che per ragioni personali non proseguirà il suo percorso. Sarà un cambio interno al partito. L’eventuale seconda opzione è tutta da valutare. Potenzialmente, Giuseppe Favitta, assessore in quota partito comunista, sembrerebbe intenzionato a lasciare, anche in questo caso per ragioni personali. Il partito però non intende fare passi indietro e i dirigenti comunisti hanno invocato il rispetto degli accordi già maturati nel corso dell’agorà politica. Il primo cittadino dovrà destreggiarsi fra esigenze poco contestabili, come quelle dei dem che alla coalizione hanno dato un apporto elettorale consistente, ed equilibri tattici che addirittura potrebbero aprire le stanze della giunta ad esponenti di estrazione centrodestra. Le voci che ruotano intorno all’ex meloniano Salvatore Scerra, alle amministrative alla testa di “Alleanza per Gela”, sono emblematiche. Tra le fila della maggioranza, soprattutto l’ala progressista non pare vedere di buon occhio l’innesto di possibili assessori di centrodestra.
Il risultato elettorale ha dato riscontri chiari ma per il sindaco Di Stefano è stato possibile raggiungerlo attraverso una strategia e accordi probabilmente finalizzati ben oltre lo steccato di appartenenza. In serata, potrebbe esserci una data per la verifica politica e da lì passeranno i primi sviluppi di un progetto che in questo inizio sta facendo convivere progressisti, civici e autonomisti ma che qualche defaillance di collocazione l’ha già mostrata.