Gela. Qualcosa si muove sul fronte eterno del porto rifugio insabbiato. Sono previste attività di pulizia del sito e le opere appaltate per la banchina di riva sono in essere. Rimane da dipanare l’intervento essenziale per l’escavo complessivo. Questa mattina, a Palazzo di Città, il sindaco Terenziano Di Stefano ha voluto incontrare gli operatori portuali, i vertici di comando della capitaneria di porto, i senatori Pietro Lorefice e Ketty Damante e il parlamentare Ars Salvatore Scuvera. In videocollegamento, il riferimento dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, incaricato di occuparsi del sito locale, ha ribadito che il progetto è pronto per un totale di circa quaranta milioni di euro. Dovrebbe essere presentato entro fine mese agli operatori locali e al consiglio comunale. Di fatto, il porto verrà rimodulato, con doppia finalità, commerciale e turistica. Il governo regionale deve però finalizzare l’accordo attuativo e il completamento del passaggio di competenze all’Autorità del presidente Pasqualino Monti. Di Stefano ha riferito i contenuti del confronto avuto la scorsa settimana proprio con Monti. La deputazione locale è pienamente disponibile a dare l’ulteriore contributo politico. Sui fondi necessari, sarà l’Autorità a farsene carico. Intenzione del primo cittadino è di destinare le somme previste nell’inziale accordo con Eni per la realizzazione del pennello da circa centocinquanta metri che dovrebbe favorire il superamento del fenomeno dell’insabbiamento costante del sito.
Non basta infatti il canale interno, che è una soluzione meramente provvisoria. Al tavolo hanno partecipato i componenti del comitato pro-porto che da anni seguono le annose vicende di un’infrastruttura rimasta solo sulla carta e costantemente tagliata fuori da ogni rotta, commerciale e non. L’amministrazione comunale, insieme all’Autorità portuale, alla capitaneria e alla politica, preme affinché il porto locale possa essere un punto importante nelle rotte del Mediterraneo e sta sondando l’ipotesi “Marina di Gela” per le aree commerciali, insieme a Sicindustria. Non ci saranno steccati politici e Di Stefano ha già chiesto al parlamentare Ars di Fratelli d’Italia Scuvera di intercedere con il governo Schifani affinché possa arrivare la firma definitiva sull’accordo attuativo per i lavori.