Gela. Nonostante in diversi quartieri della città il servizio di raccolta e di pulizia delle strade proceda regolarmente e nonostante il giro di vite dell’Amministrazione sui “furbetti del sacchettino” continuano ad esserci alcune zone cittadine che rimangono “terra di nessuno” per chi continua a liberarsi illegalmente della propria spazzatura o che risentono di una strategia di intervento inadeguata alla situazione della zona stessa.
È il caso ad esempio dell’area di Marchitello nella quale settimanalmente si svolge il mercato settimanale. Il degrado e i rifiuti non si limitano esclusivamente alle ore successive allo smontaggio delle bancarelle ma, complice probabilmente un servizio non in linea con la mole di rifiuti abbandonati, permangono per l’intera settimana.
Le immagini che vedete risalgono a sabato, ben 4 giorni dopo la chiusura del mercato, ed il panorama è desolante. È soprattutto la plastica a farla da padrona infestando aiuole e terreni per centinaia di metri.
Il vento poi fa il resto sparpagliando i rifiuti ovunque. Situazione peggiore, a pochi chilometri più a sud, all’ingresso del Parco di Montelungo. Per quest’area, dove i mezzi di Impianti Srr giornalmente sostano per raccogliere i rifiuti, nulla è cambiato in questi anni.
Il progetto di riqualificazione è stato appaltato e affidato. Dovrebbe essere tra i primi a partire, almeno stando alle intenzioni dell’amministrazione comunale. I fondi sono quelli di “Rigenerazione urbana”. Ma a Montelungo, intanto, la presenza di rifiuti e resti di ogni tipo è ancora una volta piuttosto massiccia. Ci sono sacchi abbandonati e resti dati alle fiamme. Si scaricano vecchie masserizie e rifiuti speciali.
Nel mucchio saltano all’occhio anche sacchi, soprattutto di plastica, regolarmente differenziati, abbandonati senza senso da qualche cittadino o forse caduti dai compattatori durante i trasporto.
E c’è anche chi, lo abbandona i propri rifiuti mettendoci il nome ed il cognome, impunemente e sfacciatamente, come nel caso di questo negozio di telefonia, che forse inconsapevolmente firma lo scempio.
Nell’area dovrebbero esserci da tempo le fototrappole piazzate dall’amministrazione eppure Montelungo continua a rimanere una zona franca per sporcaccioni di ogni tipo. I residenti, quasi ciclicamente, si trovano a fare i conti con discariche abusive che sorgono dall’oggi al domani. È successo ancora e l’intera area va effettivamente riqualificata per sottrarla all’abbandono.