Gela. Per ora, si muove fuori da Palazzo di Città anche se non manca l’ipotesi, ancora tutta da vagliare, di un potenziale ingresso in giunta. L’ex consigliere comunale Salvatore Scerra non sembra temere di assumere posizioni pubbliche, certamente non contrarie all’amministrazione Di Stefano. Sulla crisi idrica, infatti, ha scelto di intervenire attraverso i suoi canali social. “Il problema esiste e va affrontato nelle dovute sedi istituzionali. La ricerca di nuovi pozzi e l’investimento per il dissalatore potrebbero essere vitali per la nostra comunità”, ha scritto. Indicazioni che più volte, in modo analogo, sono arrivate proprio dall’amministrazione, con in testa il sindaco Di Stefano e l’assessore Franzone. Scerra non trascura la polemica politica che monta, alimentata tra gli altri dal laboratorio “PeR” di Miguel Donegani e dall’ex sindaco Greco. Non fa richiami diretti ma è evidente che contesta un passato politico che mise le basi per il ruolo poi assunto da Caltaqua. “Non vale la pena riempire i giornali online di articoli sterili, poi addirittura se ad intervenire sono personaggi che hanno usufruito di assunzioni in Caltaqua o hanno fatto carriera politica con il tema “cacciamo Caltaqua”. Lasciano il tempo che trovano”, si legge ancora nel post reso pubblico.
Scerra non censura per nulla l’amministrazione comunale ma anzi si pone contro una certa retorica proposta da chi ha avuto posizioni apicali, a livello decisionale. Conclude con il richiamo ad un vecchio adagio della tradizione popolare, “non voglio entrare in polemica con nessuno ma volevo solo puntualizzare che il gobbo nella via guardava la gobba degli altri ma non la sua”. In settimana, il consigliere comunale Antonella Di Benedetto, eletta con la lista a sostegno di Scerra, ha spiegato che è ancora troppo presto per dare giudizi su amministrazione e maggioranza “che stanno lavorando con impegno”. Il consigliere ha ribadito che la sua opposizione “non sarà mai a priori”.