Gela. Il polo tecnologico ribattezzato Sinapsi, sulla carta, dovrebbe vedere la luce in una delle aree della zona ex Asi, al posto di un vecchio rudere ormai lasciato al proprio destino. L’iter partì tempo addietro con un’iniziativa congiunta di Sicindustria, università Kore di Enna, fondazione Mattei per conto di Eni e l’amministrazione comunale. Venerdì, a Roma, il sindaco Terenziano Di Stefano, insieme ai referenti di tutte le parti coinvolte (come già riportato), sarà al tavolo per capire se il progetto abbia ancora le gambe per camminare. L’assise civica, durante la precedente esperienza consiliare, approvò l’atto che permise all’ente municipale di acquisire l’area. Da quel momento, tutto si è come fermato. Sinapsi, fin dall’inizio, venne individuato come una sorta di sviluppo di un progetto più ampio, per la formazione e l’evoluzione tecnologica, insieme a Macchitella lab. Ad oggi, né l’uno né l’altro hanno aperto i battenti. Al tavolo di venerdì, seppur invitato dalla struttura della presidenza del consiglio, non dovrebbe esserci il senatore M5s Pietro Lorefice, che segue da tempo l’evolversi della situazione. In giornata, ha avuto altri contatti con gli uffici romani. “Intorno a Sinapsi l’unico vero problema è il finanziamento – spiega – inizialmente, era previsto uno stanziamento complessivo, di circa dieci milioni di euro, interamente coperto con fondi pubblici. L’Unione europea però ha fatto rilevare che superando il cinquanta per cento del tetto complessivo del finanziamento, si va in contrasto con la normativa sugli aiuti di Stato. Spero riescano a trovare una soluzione. La missione del sindaco dovrebbe avere questa finalità”.
Lorefice continuerà comunque a monitorare il capitolo del polo tecnologico. “L’invito a partecipare all’incontro di venerdì mi è arrivato dalla struttura della presidenza del consiglio – conclude – della missione istituzionale del sindaco ho saputo solo in via incidentale. In ogni caso, a causa di un impegno pregresso non credo potrò esserci. Continuerò a vigilare su questo tema. Quando si tratta di opere e sviluppo del territorio non guardo ai colori politici né ad eventuali comportamenti dei singoli”.