Gela. Tempi lunghi ed esigenza di diagnosi certa per i pazienti oncologici. Il Movimento Polo oncologico ha scritto ai vertici di Asp. “La malattia oncologica si basa sui tempi e sulla possibilità di avere una diagnosi certa specie nella progressione della malattia, costellata di collaterali e di manifestazioni che molte volte rappresentano solo un segnale non riconducibile alla malattia ma di notevole importanza nella valutazione globale del paziente. I fatti che pongo alla sua attenzione sono avvenuti circa un anno fa quando un paziente oncologico l.S. si presentava al pronto soccorso per una paresi del VII nervo cranico detto facciale, considerato in diagnosi come paresi a frigore che ha determinato lesioni ai muscoli orbicolari dell’occhio e della muscolatura della mimica facciale. La situazione in realtà dopo un anno di calvario era il campanello di allarme di una ripetizione metastatica cerebrale. In questo senso non è stata fatta una diagnosi differenziale con tac e mezzo di contrasto, ma è stato solo somministrato un antidolorifico. In tal senso si lamenta una maggiore attenzione per le basi diagnostiche oncologiche che si presentano al PS. Naturalmente questa è solo una forma di accertamento dei fatti e non un rimprovero verso i medici che svolgono egregiamente il loro dovere. Si ribadisce in questi casi la concessione di codici di accesso di priorità per i malati oncologici”, scrive il presidente Cirignotta.
Le liste di attesa sono un altro fattore che pesa. “Un’altra problematica che voglio porre alla sua attenzione sono le liste di attesa per esami diagnostici che portano nel 90% dei casi ad attuare da parte del paziente oncologico una migrazione sanitaria verso altre ASP Siciliane ed Italiane. In tal senso si chiede come previsto dal Sistema sanitario nazionale garantire una prestazione in 72 ore se urgente, entro 10 giorni se c’è il codice «breve», entro 30 giorni per una visita e 60 per un esame se è differenziabile, e ancora entro 120 se sono programmati. Naturalmente queste sono date molte volte non rispettabili per vari motivi organizzativi o di mancanza di personale o altro. La norma però è intervenuta in tal senso nel porre attenzione con il D. L sulle liste di attesa – G.U. n.132 del 7 giugno 2024 che all’ art.lo 3 comma 1 pone attenzione all’istituzione di un CUP unico Provinciale e Regionale in cui sono presenti erogatori pubblici e privati accreditati ospedalieri e ambulatoriali. Soluzione già presente presso Asp di Ragusa che potrebbe mitigare i tempi di attesa per una RM con mezzo di contrasto o altro esame necessario per eventuali radioterapie in valutazione della massa oncologica. Il tutto deve prevedere la creazione di un sistema di monitoraggio e controllo per verificare i tempi di attesa, in taluni casi attuare anche visite la sera e nei fine settimana. Un sistema per la Creazione di un sistema utile a garantire al cittadino tempi certi per le prestazioni mediante un ricorso anche all’intramoenia con pagamento a spese Asp come prevede una norma di 20 anni fa. Infine, chiediamo nel bisogno di salute collettivo e specificamente per i malati oncologici una azione determinante per un potere di diagnosi e cura nella nostra provincia”, conclude Cirignotta.