Valori fuori norma a Timpazzo, in aula il direttore tecnico: “Il commissario attuò tutte le procedure di messa in sicurezza”

 
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Gela. “Appena insediati, trovammo una situazione gestionale e tecnica

della discarica piuttosto anomala”.

Gli accertamenti Arpa. A tracciare un quadro complessivo di quanto riscontrato a Timpazzo, subito dopo l’insediamento del commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco, è stato il direttore tecnico del sito di conferimento, l’ingegnere Sergio Montagnino. Il testimone ha parlato davanti al giudice Ersilia Guzzetta. A processo, c’è proprio Giuseppe Panebianco, accusato dai magistrati della procura di non aver adempiuto ad una serie di prescrizioni, volte alla messa in sicurezza del sito. Il pubblico ministero Sonia Tramontana ha concentrato l’attenzione soprattutto sugli accertamenti condotti dai tecnici di Arpa, quattro anni fa all’interno della discarica. Furono riscontrati sforamenti nei valori di concentrazione soglia di contaminazione. “In quel caso – ha detto Montagnino – venne tutto comunicato al commissario Panebianco che avviò l’iter per intervenire e mettere in sicurezza. Al momento dell’insediamento, comunque, trovammo pochissima documentazione tecnica sulla discarica. Ricordo che presentai una relazione anche dopo gli accertamenti”. Il direttore tecnico di Timpazzo ha risposto alle domande dei difensori di Panebianco, gli avvocati Maria Licata e Agatino Cariola. “Bisogna considerare – ha proseguito – che in quel periodo, la discarica Timpazzo riceveva quantitativi di rifiuti fino a sette volte superiori rispetto alla media normale. A causa della chiusura di altri siti di conferimento sull’isola, i rifiuti di altri Ato venivano conferiti nella nostra discarica. In ogni caso, tutte le procedure venivano messe in atto, nonostante si lavorasse in emergenza”. Nel dibattimento, parti civili sono la Regione e il Ministero dell’ambiente, con l’avvocato Giuseppe Laspina. In base alla accuse, infatti, i presunti ritardi nelle operazioni di messa in sicurezza del sito avrebbero causato danni, anche di tipo ambientale.

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