Confronto interno al Pd, Di Dio: “Possibili due assessori nel dialogo con sindaco e alleati”

 
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Di Dio e Arancio

Gela. Nessuna insistenza istituzionale, questo è ormai chiaro, ma il Pd qualche riscontro dal sindaco Di Stefano se lo aspetta, anche nel breve periodo. La fase 2 della giunta potrebbe significare un rafforzamento amministrativo dei dem, che alle urne hanno piazzato la lista risultata seconda in assoluto, dietro solo ai forzisti. In consiglio, il partito ha messo insieme sei esponenti e ad oggi ha sostenuto senza se e senza ma le scelte fatte sulla presidenza del consiglio e sulle commissioni, chiaramente dando un supporto sui temi, anzitutto attraverso l’assessore Giuseppe Arancio. L’ex parlamentare Ars è però in uscita, per sua scelta personale. A questo punto, il Pd cercherà di consolidare il proprio quadro istituzionale, dando continuità al lavoro fatto proprio da Arancio. Il piano del demanio marittimo che ha preso l’abbrivio forse giusto e il ciclo delle acque reflue sono priorità, come ha già riferito il consigliere Giuseppe Fava. “Tra fine agosto e i primi giorni di settembre – spiega Francesco Di Dio della struttura commissariale – ci sarà una riunione. La struttura commissariale si confronterà con il gruppo consiliare del partito. Discuteremo delle possibili modifiche in giunta e tracceremo la linea su quanto fatto fino ad oggi a livello amministrativo”. I dem non sembrano avere intenzione di forzare la mano. Di Dio pare piuttosto fiducioso rispetto al rapporto con il sindaco Di Stefano. “Sulla base di quello che ha già detto – continua – al Pd, magari nel corso del tempo, spetteranno tre assessori. Noi riteniamo che ci siano le condizioni, con i due posti che si stanno per liberare, di avere da subito altrettanti esponenti del partito”. Uno, certamente, subentrerà ad Arancio. L’altro, invece, potrebbe prendere il posto di Giuseppe Favitta, in quota comunisti ma che potrebbe concludere in anticipo la sua esperienza in municipio, sempre per ragioni personali. I vertici del Pci, però, non sono per nulla intenzionati a far calare il sole sulla loro presenza in giunta e richiamano accordi già maturati durante l’agorà politica.

“Il Pd vuole confrontarsi con tutti gli alleati, con il Movimento cinquestelle e con i civici di “Una Buona Idea” – continua Di Dio – siamo pronti ad incontrare il sindaco. In consiglio, la maggioranza è composta da tre partiti. Abbiamo una linea accettata da tutti. Penso che un punto di caduta comune si possa trovare. Ingressi di esponenti vicini al centrodestra? Il Pd ha una propria direttrice di riferimento. Non la vogliamo imporre a nessuno ma pensiamo pure che nessuno possa imporla a noi, dati i risultati elettorali”. E’ evidente che in casa Pd la strategia della distensione è quella che va per la maggiore, purché l’alleanza non maturi convinzioni fuori da questa logica.

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