Messinese o Cancelleri? I grillini tirano la volata al loro candidato: “Giancarlo voleva salvare il rapporto con il sindaco”

 
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Il sindaco Domenico Messinese durante la campagna elettorale del 2015

Gela. I cinquestelle locali sulle loro spalle, in vista delle regionali

di novembre, hanno ben due candidati all’Ars, gli ex assessori Nuccio Di Paola e Ketty Damante, ma anche la necessità politica di sdoganare, almeno in città, un nome “pesante” come quello di Giancarlo Cancelleri.

“Cancelleri voleva salvare il rapporto con la giunta”. Insomma, devono cercare voti per un possibile presidente della Regione, nisseno e da tanti ritenuto stratega della rottura con la giunta del sindaco Domenico Messinese. Per i grillini, però, la storia ha una trama molto diversa. “Perché Giancarlo Cancelleri non dovrebbe raccogliere consensi elettorali in città? – si chiedono i consiglieri comunali Simone Morgana e Vincenzo Giudice – fino a prova contraria, è stato proprio lui a cercare di salvare, fino all’ultimo momento, il rapporto con il sindaco. Messinese, invece, ha buttato via i nostri assessori e se n’è infischiato di tutti gli sforzi fatti per evitare la rottura. Il sindaco ha abbandonato il Movimento cinque stelle, è questa l’unica verità”. Da quel momento, le strade del sindaco e del candidato grillino a Palazzo d’Orleans si sono divise. Non si stimano e non fanno nulla per nasconderlo, anzi. “Il Movimento cinque stelle – dicono ancora i due consiglieri – non ha mai creduto alla “guerra” tra Gela e Caltanissetta. Dopo cinque anni di governo della Regione in mano ad un presidente gelese, cosa ha avuto la città? Praticamente, nulla. Ci sono un’industria al collasso, un porto insabbiato, infrastrutture all’anno zero e un tasso di disoccupazione galoppante. Giancarlo Cancelleri ha sempre tenuto in considerazione la nostra città, probabilmente anche più di Crocetta”. In attesa di capire se Cancelleri possa veramente sfondare in città, i grillini sondano il campo e, se fosse ancora necessario, scavano un solco ancor più profondo tra il loro campo e quello della giunta.  

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