Gela. Il sistema di depurazione locale è un anello importante nel ciclo complessivo teso ad assicurare sostenibilità ambientale. L’amministrazione comunale, in questo periodo, oltre a concentrare le attenzioni sulla crisi idrica che si è abbattuta sulla città, non ha dimenticato proprio l’aspetto degli impianti locali di depurazione. Nel sito di Macchitella, i lavori permettono un potenziamento del sistema. Il raddoppio della linea di trattamento biologico del sistema consortile, a sua volta, è un altro passaggio decisivo. I lavori, in questo caso, non sono ancora ultimati e il cantiere va avanti, a fasi alterne, da diversi anni, direttamente sotto la competenza della Regione. Di recente, una delegazione istituzionale composta pure da assessori della giunta Di Stefano, ha effettuato un sopralluogo nell’area, per verificare le condizioni tecniche relative al ciclo delle acque reflue, altro capitolo dirimente in questa fase. E’ stato notato che per il consortile le attività sono ferme. Pare che alla base ci sia l’esigenza dell’azienda appaltatrice di ottenere l’assenso ad un adeguamento del prezziario. Il tema dell’impianto sarà tra quelli che probabilmente verranno ripresi a fine mese, durante un incontro che l’amministrazione comunale avrà con i riferimenti del dipartimento regionale e dell’assessorato competente.
La scorsa settimana, del resto, gli assessori Caci e Franzone hanno incontrato l’assessore regionale Roberto Di Mauro, che ha assicurato i fondi per le attività necessarie alla diga Cimia oltre a riferire che si andrà avanti per il dissalatore. Il sistema della depurazione dovrà avere una strutturazione completa, con la chiusura dei lavori pure per l’impianto consortile, all’interno di raffineria. Sul tema, due anni fa, il senatore grillino Pietro Lorefice aveva formalizzato un accesso agli atti.