Gela. A fine luglio, dovranno presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare
del tribunale di Genova, intanto il trentacinquenne Guido Morso, dopo quasi un anno, lascia il carcere e viene trasferito ai domiciliari.
L’omicidio nell’appartamento. E’ accusato dell’omicidio del ventottenne Davide Di Maria, ucciso all’interno di un appartamento della Molassana, nel capoluogo ligure. Davanti al gup genovese, oltre a Guido Morso, dovrà presentarsi anche il padre Vincenzo, da anni ritenuto referente di cosa nostra gelese nell’area di Genova, accusato di rissa aggravata. Per i due, i pm hanno già chiesto il rinvio a giudizio, così come per Marco N’Diaye e Christian Beron, a loro volta presenti nell’appartamento della Molassana e accusati di rissa. I due gelesi, Guido e Vincenzo Morso, sarebbero arrivati nell’abitazione per cercare di chiarire una vicenda legata ad un presunto debito di droga, tutto sarebbe ruotato intorno al controllo di alcune piazze di spaccio. Padre e figlio avrebbero avuto a disposizione una pistola, ma Davide Di Maria, così come emerso dall’autopsia è morto per una ferita da taglio. Inoltre, sotto le sue unghie sono emerse tracce del dna di N’Diaye. Per la difesa, Guido Morso non avrebbe ucciso il ventottenne, mentre il padre Vincenzo si sarebbe presentato alla Molassana solo per dar manforte al figlio. Sarà il gup a valutare quanto emerso dopo mesi di indagini.