Gela. Come già riferito, era in programma per oggi un primo sopralluogo nel sito dell’impianto, in raffineria, che dovrà servire per affinare le acque reflue da destinare alle aree rurali del territorio. Dopo il tavolo in Regione della scorsa settimana, l’amministrazione comunale, i vertici di Ati, i riferimenti di Eni, Asp e del Consorzio di bonifica, oltre ai tecnici preposti, hanno effettuato delle verifiche. L’amministrazione comunale sta seguendo l’intero percorso con l’assessore Giuseppe Arancio e con il consigliere comunale Giuseppe Fava. Anche l’assessore Filippo Franzone si sta occupando della vicenda. Dal sistema all’interno della raffineria, l’acqua, dopo il processo di affinazione, dovrà affluire nelle vasche di accumulo destinate alle aree rurali. Tante aziende del comparto agricolo da tempo sono in crisi profonda. La siccità ma soprattutto l’assenza di rifornimenti idrici idonei dalle dighe del territorio, non danno certezze. Il processo delle acque reflue affinate, a partire dal ciclo della depurazione, può essere una risposta importante. Ci sono approfondimenti da portare avanti, compreso quello della condotta che collega l’impianto di depurazione urbano al sistema per affinare i reflui. E’ un tratto autorizzato con Aia ma per fini industriali.
“Ci siamo dati cinque giorni per valutare, altrimenti cercheremo di capire se ci possano essere interventi diretti degli uffici regionali”, spiegano Arancio e Fava. Le attività sul campo proseguono e il risultato al quale si ambisce può essere decisivo per le sorti del comparto agricolo, fiaccato dall’assenza di vere risorse idriche. Tutte le parti si stanno muovendo nella stessa direzione, come aveva già confermato il presidente dell’Assemblea territoriale idrica Massimiliano Conti.