Royalties, verifiche in corso: “Quattro-cinque milioni disponibili per opere da destinare alla città”

 
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Il sindaco Terenziano Di Stefano

Gela. Con un ente comunale che deve sostenere il peso e le restrizioni del dissesto, le royalties estrattive sono una risorsa essenziale, anche solo per pensare a progetti da destinare alla città. L’amministrazione comunale non disdegna affatto questo versante e il sindaco Di Stefano sta cercando di sviluppare un’iniziale riflessione sulla destinazione dei fondi. Poco prima della seduta di consiglio comunale, dedicata alla memoria di Carmelo Casano, Di Stefano ha tenuto una riunione tecnica sulla questione royalties. E’ stata fatta una ricognizione. Il quadro complessivo lo si potrà avere solo con il completamento di tutti gli accertamenti in essere per l’annualità 2022. Per quanto concerne gli esercizi più recenti, il calcolo dice venti milioni di euro arrivati dalle royalties versate da Eni per le attività svolte sul territorio locale. Gran parte, però, è vincolata per esigenze di equilibri finanziari. Il governo regionale, negli scorsi mesi, ha confermato la deroga che permette di disporre di questi stanziamenti per esigenze di garanzia dei conti. “Rimangono circa quattro o cinque milioni – precisa Di Stefano – avremo numeri più precisi a breve”. Saranno queste, così, le risorse sulle quali poter contare per puntare ad opere per la città. “Stiamo sviluppando alcune proposte”, continua il sindaco.

Il confronto è solo all’inizio ed è destinato ad essere esteso alle forze politiche, a partire da quelle di maggioranza, e più in generale alla città. Ad inizio mese, è stato ufficializzato il trasferimento di circa sette milioni e mezzo di euro che Eni ha versato nelle casse del municipio, per quanto concerne l’annualità 2023. Sono cifre decisamente inferiori a quelle del passato: possono però essere decisive per pensare ad interventi di risanamento e sviluppo.

1 commento

  1. Vogliamo che si spendano per interventi strutturali quali rifacimento strade in quartieri bistrattati quali carrubazza e acropoli che non si spende mai un euro da molti anni tipo via Sicilia da rifare tutta e trovasi in uno stato da favelas brasiliana e lo dico non da residente ma da cittadino di altro quartiere.

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