Gela. Per l’apertura del museo del mare, attesa da anni, se ne dovrebbe riparlare nel 2025, come emerso da un incontro che la scorsa settimana il sindaco Di Stefano e l’assessore Altamore hanno avuto in Regione con l’assessore Francesco Scarpinato. Il ritardo evidente, rispetto ai cronoprogrammi che erano stati forniti dall’ex direttore del Parco archeologico, è da legare al furto di cavi elettrici, verificatosi negli scorsi mesi. Ci vorrà del tempo per ripristinare il tutto, almeno così pare. Sicuramente, quella in corso è un’estate senza musei per la città. Sono chiusi sia quello del mare, che ad oggi non ha mai visto le porte aperte, sia quello regionale di Molino a Vento, ancora sottoposto ai lavori di ristrutturazione. I resti della nave arcaica, mentre sono iniziate le operazioni per il recupero del secondo relitto, rimangono lontani dagli occhi di visitatori e turisti.
I vertici del Parco archeologico, probabilmente a seguito di quanto accaduto con il furto dei cavi elettrici, hanno intanto formalizzato un affidamento diretto alla società Ksm. Si occuperà del servizio di vigilanza armata nei siti archeologici locali. L’affidamento è previsto per il periodo che va da luglio e fino a dicembre.