Gela. I Mendola fanno muro con il Comune e non sciolgono la riserva.
Improbabile una loro presenza oggi alla convocazione del sindaco per mezzogiorno. Stanotte stesso hanno inviato una nota di risposta agli organi di stampa. Ed il tono non è affatto di chi vuole trovare una soluzione accomodante.
Eccola integralmente.
“Definirsi il primo tifoso del Gela calcio è la cosa più assurda che noi abbiamo sentito dire in questo ultimo mese da parte di questa amministrazione. Come assurdo é stato pretendere la PEC da parte del gruppo Mendola quando già a fine maggio iniziammo a parlare di come affrontare l’uscita del gruppo Tuccio e di come programmarci per il futuro. Non siamo stati noi di certo a recarci a Catania per incontrare il gruppo che voleva Prendere le quote dei Tuccio e non siamo stati nemmeno noi a garantire ancora una volta il loro interesse a subentrare e poi, questo venerdì, leggere sulla stampa il loro defilarsi. Solo oggi, in comune, si accorgono di essere senza risultati”.
“Abbiamo perfettamente compreso che la squadra di calcio non è un obiettivo di questa amministrazione anzi forse una rottura di scatole e dunque noi domani (oggi ndr) dovremmo obbedire alle richieste del signor sindaco e lasciare il Gela calcio a chiunque si presenterà senza sapere e capire quali sono anzitutto le loro reali potenzialità e con quale progetto sono pronti ad impegnarsi. Noi non siamo abituati ad affrontare ne la vita ne gli impegni in questo modo così leggero”.
Quello che però i Mendola non chiariscono è un dubbio che tutti hanno: se non sono convinti neanche di questi nuovi potenziali soci cosa intendono fare nelle prossime 24/48 ore? Scriveranno loro la squadra in serie D? E’ giusto fare chiarezza, ed ognuno si assuma le proprie responsabilità. Far ricadere tutto sull’amministrazione può diventare comodo e facile. Serve buon senso, e soprattutto mettere al primo posto la sopravvivenza del Gela. C’è tempo per liti e meriti… ma bisogna fare in fretta.