Gela. L’ultima parola, martedì prossimo, spetterà all’aula consiliare nella sua interezza. Ieri sera, l’intesa sulla nuova “geografia” delle commissioni consiliari pare essere stata raggiunta, come abbiamo riferito. L’intento, ancora una volta, è di non prevaricare istituzionalmente la minoranza. Il sindaco Terenziano Di Stefano e il presidente del civico consesso Paola Giudice fanno da garanti in un percorso teso all’equilibrio di più tasselli politici. Tra le fila dei distefaniani i giochi paiono consolidati. I dem dovrebbero presiedere la commissione sviluppo economico, con il medico Antonio Moscato (con lui Angelo Caci, Antonino Biundo di FI, il civico Rosario Faraci e la grillina Lucia Lupo), e quella servizi sociali-istruzione, con Maria Grazia Fasciana (altri componenti i consiglieri Floriana Cascio, Antonella Di Benedetto, Rosario Faraci, Giuseppe Guastella, Lucia Lupo e Antonio Moscato). I grillini dovrebbero lanciare, da subito, il giovane Vincenzo Tomasi alla guida di una commissione strategica come quella bilancio (ne farebbero parte la dem Lorena Alabiso, il forzista Antonino Biundo, Antonella Di Benedetto e il civico Davide Sincero). La commissione affari generali dovrebbe andare invece ad “Una Buona Idea” con il capogruppo Giovanni Giudice (dovrebbero comporla anche Angelo Caci, Massimiliano Giorrannello, Giuseppe Guastella e Gaetano Orlando). Ai civici potrebbe toccare la guida inoltre della commissione ambiente e sanità: il presidente potrebbe essere Floriana Cascio (insieme a lei Francesco Castellana, Sara Cavallo, Maria Grazia Fasciana e Armando Irti).
L’opposizione pare puntare alla commissione urbanistica. Potrebbe essere Gabriele Pellegrino di “Avanti Gela” a guidarla (con lui Grazia Cosentino, Antonio Cuvato, Giuseppe Fava e Alberto Zappietro). Sempre alla minoranza potrebbero essere assegnate le presidenze delle commissioni pesca, mare e agricoltura (in questo caso il renziano Alberto Zappietro potrebbe spuntarla) e cultura, sport, turismo e spettacolo (si va verso la meloniana Sara Cavallo). L’aula dirà se le indicazioni messe nero su bianco potranno trovare la “firma” politica definitiva.