Gela. La logistica portuale, l’Accordo di programma, i rapporti con la Regione e, soprattutto, l’infinita vicenda Eni.
“Facciamo sistema”. Sembrano questi gli assi portanti che la giunta comunale potrebbe fissare nel tentativo di costruire una sorta di alleanza che la faccia durare fino alla scadenza del mandato. Insomma, il tanto citato, almeno dai fedelissimi del sindaco, “patto per la città”. Le prime avvisaglie sono arrivate dalla discussione, in consiglio comunale, sugli sviluppi del protocollo d’intesa di tre anni fa e dell’Accordo di programma per gli investimenti alternativi a quelli di Eni. Il vicesindaco Simone Siciliano, che ha in mano l’intero dossier, ha ripercorso quanto fatto, fino ad ora, dall’amministrazione comunale, a partire dai tanti tavoli istituzionali avviati proprio per cercare di chiudere iter quanto mai annosi. L’appello finale è stato piuttosto eloquente, “facciamo sistema”. All’indomani di quanto accaduto in aula, il vicesindaco torna a lanciare messaggi di distensione, sia a destra sia a sinistra. “Ho apprezzato la discussione in aula – dice – il mio è stato un appello rivolto a tutti. Non posso nascondere di essere assolutamente d’accordo con il capogruppo di Energie per l’Italia Luigi Di Dio che ha sollevato un problema fondamentale, quello dell’elevato costo delle aree ex Asi, fuori mercato rispetto ad altre province siciliane. Mi è piaciuto anche quanto detto da Carmelo Casano di Articolo 1 che non ha usato mezzi termini, se il bilancio regionale subisse lo stop, si creerebbe un’enorme emergenza. In quel caso, bisognerebbe capire con quali soldi finanziare l’area di crisi, ma anche gli interventi previsti nell’Accordo di programma”. Il vicesindaco, quindi, si “sbilancia” sia in direzione del gruppo di centrodestra, piuttosto tiepido sull’eventuale sfiducia, ma anche verso quello di centrosinistra che, in apparenza, appare più propenso a dire basta all’esperienza Messinese. Casano, peraltro, ha appena depositato la propria mozione di sfiducia.
Il “sogno” della logistica portuale. Intanto, martedì arrivano in città i pezzi da novanta sia dei ministeri sia delle autorità portuali siciliane, per mettere nero su bianco la prima intesa sull’Area logistica integrata del quadrante orientale della Sicilia. “Vogliamo entrare in questo sistema – conclude il vicesindaco – è un asset di sviluppo fondamentale per una città che ha già due importanti infrastrutture portuali. Siamo interessati a stare con Catania e Augusta e creare un sistema integrato che consenta alla nostra città di essere punto nevralgico di scalo logistico ma anche di trasformazione delle merci. Ci sono importanti gruppi internazionali interessati e credo che gli operatori locali potranno trarne solo vantaggi. Martedì, inoltre, presenteremo lo studio realizzato dalla società D’Appolonia”. La tavola è imbandita, la giunta attende solo i commensali politici.